giovedì 31 dicembre 2009

Come avere uno straordinario 2010? Smettere finalmente di essere.......


e reagire tirando fuori....

Auguri a Tutti

martedì 29 dicembre 2009



Forleo, morte dei genitori: il fascicolo è scomparso
Brindisi – Il fascicolo contenente gli atti di indagine relativi alla morte dei genitori del magistrato francavillese Clementina Forleo, custodito presso gli uffici del Tribunale di Brindisi, è scomparso. Non se ne ha più traccia. Il misterioso smarrimento, se di questo si tratta, è venuto a galla martedì scorso in occasione della prima udienza del processo imbastito per fare luce sull’incidente che il 28 agosto del 2005 costò la vita al 77enne Gaspare Forleo e alla consorte Stella Bungaro. I coniugi rimasero uccisi nello schianto con una seconda auto all’altezza dell’incrocio fra la strada consorziale “Visciglie” e la provinciale Sava Francavilla Fontana. Se la cavarono i conducenti di entrambe le vetture: l’ex marito di Clementina Forleo Giuseppe Franzoso e il medico tarantino Salvatore De Bellis. Dopo anni di indagini, accuse e sospetti, proscioglimenti e appelli, la vicenda martedì mattina è approdata a dibattimento.
Nell’occasione giudici e difensori avrebbero dovuto prendere contezza degli atti, prima di entrare nel vivo del processo che vede quali unici imputati per omicidio colposo: l’ex dirigente dell’Ufficio tecnico comunale di Francavilla Fontana Antonio Pescatore, e il medico Salvatore De Bellis. Invece non se n’è fatto più nulla.
Fonte http://www.senzacolonne.it/

Francavilla Fontana (Br) – Il giallo resta. Non sarebbe stato ancora ritrovato il fascicolo contenente gli atti di indagine relativi alla morte dei genitori del magistrato francavillese Clementina Forleo, scomparso dagli uffici del Tribunale di Brindisi. Un faldone di cui non si è trovata traccia martedì scorso in occasione della prima udienza del processo imbastito per fare luce sull’incidente che il 28 agosto del 2005 costò la vita al 77enne Gaspare Forleo e alla consorte Stella Bungaro. I coniugi rimasero uccisi nello schianto con una seconda auto all’altezza dell’incrocio fra la strada consorziale “Visciglie” e la provinciale Sava Francavilla Fontana. La vicenda martedì mattina è approdata a dibattimento. Durante la prima udienza magistrati e avvocati avrebbero dovuto espletare i soliti atti formai di inizio processo, consultare gli atti, prima di entrare nel vivo del procedimento. Due gli imputati per omicidio colposo: l’ex dirigente dell’Ufficio tecnico comunale di Francavilla Fontana Antonio Pescatore, e il medico Salvatore De Bellis. Ma è stato tutto rinviato.
Dall’ufficio dibattimento è scomparso il fascicolo del caso, senza che nessuno sappia dire che fine abbia fatto. Non è per ora possibile sapere se il fascicolo sia ancora in Tribunale, dimenticato in qualche stanza fra le migliaia di altri faldoni; se sia stato volutamente nascosto o trafugato da chissà chi; o se si sia perso altrove. Magari durante uno dei tanti viaggi intrapresi dagli atti, finiti pure in Cassazione. Fatto sta che tanto è bastato perché il giudice Gianmarco Galiano dichiarasse già conclusa la prima udienza, disponendone il rinvio ad altra data: marzo 2010. Tre mesi e più per ripetere un “rituale” che avrebbe dovuto consumarsi in mattinata martedì scorso. E che invece tal quale si replicherà la prossima primavera.
ULTIMO AGGIORNAMENTO ( MARTEDÌ 29 DICEMBRE 2009 16:25 )
Fonte http://www.senzacolonne.it/

lunedì 28 dicembre 2009

A proposito di Sanità


Un esempio da diffondere


Il comunicato dei sacerdoti di Altamura sull'acqua bene comue si aggiunge
a quello dei vescovi del Molise,
a quello della diocesi di Termoli-Larinoa quello dei padri comboniani di Lecce,
a quello dell'arcivescovo emerito di Messina,

ed ai tanti appelli di Padre Alex Zanotelli che del popolo dell'acqua è l'autorevole guida.
Come questi ultimi, anche il comunicato altamurano sta circolando velocemente in rete. Tanti i siti internet che lo hanno fatto "rimbalzare".... Con l'auspicio che possano seguire tanti altri documenti come questo. Per questo è necessario che una vera cultura dell'acqua abbia sempre più spazio sui mezzi di informazioneoltre che nel quotidiano di ognuno di noi.

PRIVATIZZARE L'ACQUA?
I Sacerdoti di Altamura
deplorano questa manovra
L'ACQUA E' UN BENE ESSENZIALE
L'acqua è un bene di prima necessità, come l'aria, il calore del sole, la pioggia, il vento, la luce...
Non dev'essere ridotta a livello di merce qualsiasi. Noi, Sacerdoti della città, plaudiamo all'opera di quanti si stanno associando al movimento di difesa del servizio dell'acqua evitando la privatizzazione e quindi la mercificazione, ci associamo allo sforzo che va compiendo l'apposito Comitato (Comitato pugliese Acqua Bene Comune), che sta sensibilizzando anche le nostre parrocchie e deploriamo questo tentativo, anche se ha ottenuto il placet legislativo.
Per la gestione dell'acqua, l'assioma che il privato agisce meglio del pubblico non si può applicare, considerando che ne deriverebbe subito un aumento dei prezzi che peserebbe soprattutto sulle famiglie in difficoltà. Noi siamo mossi dal principio fondamentale di sostenere tutto ciò che concorre al bene comune e di non condividere quanto vi si oppone.
In questa circostanza ci sostiene anche l'autorevole parola del nostro Papa Benedetto XIII, che nell'Enciclica Caritas in Veritate al n. 27 afferma: "È necessario, pertanto, che maturi una coscienza solidale che consideri l'alimentazione e l'accesso all'acqua come diritti universali di tutti gli esseri umani, senza distinzioni né discriminazioni."

Invitiamo a sottoscrivere la petizione al Comune di Altamura, perchè vengano modificati lo statuto comunale e quello provinciale con l'introduzione del seguente articolo: "L'Acqua è un Bene Comune, diritto universale di ogni essere vivente. Il servizio idrico è un servizio privo di rilevanza economica".
Don Giacomo FIORE
vicario foraneo
Altamura (BA)
fonte:
COMUNITA' in CAMMINO - dicembre 2009
il giornale delle parrocchie di Altamura

venerdì 25 dicembre 2009

SPINAZZOLA I CITTADINI SI INTERROGANO
Dubbi sul futuro dell’ospedale

Ospedale di Spinazzola, domande e riflessioni. Il tema ritorna nei capannelli tra i cittadini con preoccupazione nonostante il sindaco Carlo Scelzi continui a parlare di rilancio della struttura. Mentre c’è chi propone, in vista del Natale una lettera aperta al primo cittadino, il clima in città tra i partiti di minoranza e maggioranza è rovente per frecciate a suon di manifesti che alle denunce di una condizione di “stal - lo” e di “bugie”, rispondono tentando la delegittimazione del dissenso del Pdl, Udc e Ps. .
Ma torniamo all’ospedale. Il volantino della campagna elettorale per le provinciali del sindaco Carlo Scelzi, nel maggio 2009., Scelzi chiedeva di essere sostenuto per «rilanciare Spinazzola» elencando una serie di problematiche che stavano per essere risolte. Tra questi l’evitata chiusura dell’ospedale cittadino: “«ottenendo il reparto di riabilitazione con 24 posti letto e che entro l’estate (?) - si leggeva - sarà sbloccato l’immobile conosciuto come “Casa di Riposo” in Via Coppa, che ci consentirà di incrementare l’offerta relativa al polo ospedaliero».
Da qui le domande raccolte tra i cittadini: «Quando il sindaco, viene affermato, parla di evitata la chiusura si riferisce allo Stabilimento Ospedaliero di Spinazzola? Nel caso questi atti esistono perché non li ha portati a conoscenza del Consiglio Comunale e della cittadinanza?» Ed ancora: «quando il sindaco afferma “ottenendo il reparto di Riabilitazione..” intende forse dire che presso lo stabilimento Ospedaliero di Spinazzola esiste un reparto di riabilitazione con 24 posti letto? Da quando? In quale piano è ubicato?».
Ma le perplessità continuano perché i cittadini si chiedono: «Scelzi è in possesso di atti della Asl Bat che istituiscono tale reparto?». Altro quesito la Casa di Riposo: «In che termini si “sarebbe” sbloccata la situazione relativa all’immobile di via Coppa conosciuta come Casa di Riposo? In che modo la “Casa di Riposo” consentirà di incrementare l’offerta relativa al polo ospedaliero di Spinazzola?»
I cittadini vorrebbero, senza polemica, invitare il sindaco, se vuole e se può rispondere a queste semplici domande, capire come stanno realmente i fatti. Una risposta che potrebbe giungere affermano sempre i cittadini tramite le bacheche istituzionali e, magari, non quelle di partito.

venerdì 11 dicembre 2009


Con la terapia genetica Orlando potrà sconfiggere la sua cecità



Sostieni anche tu Telethon per ridare anche ad altri bambini il sorriso di Orlando

Orlando Barrasso è tra i testimonial Telethon 2009. Il bambino di 12 anni di Spinazzola affetto da amaurosi congenita di Leber, una forma di retinopatia di origine genetica che provoca cecità o gravissimi danni alla vista già nei primi mesi di vita, di cui sino a poco tempo fa non vi erano cure è stato oggi ospite della trasmissione televisiva “I fatti vostri”, programma di Michele Guardì,Giovanna Flora, e Rory Zamponi, che va in onda dalle 11 alle 13 su Rai due condotto da Gianfranco Magalli. Mentre domenica nella fascia oraria tra le 15,30 e le 16 sarà a “Domenica In” trasmissione condotta da Pippo Baudo. Ad annunciarlo papà Giuseppe medico psichiatra e mamma Adriana Cirulli. Quello di Orlando nelle trasmissioni Rai finalizzate alla raccolta di fondi in favore della ricerca sostenuta da Telethon Italia è un ritorno. Nel 2006 Orlando con i suoi genitori furono ospiti in altra trasmissione accompagnati dal dott. Enrico Surace ricercatore del Tigem di Napoli che si occupa tra l’altro dell’amaurosi congenita di Laber. Allora il piccolo Orlando con carattere forte e coraggioso era solo in lista di attesa per l’applicazione della sperimentazione genetica finalizzata a contrastare la sua cecità. Tre anni fa quella esperienza, un esile filo di speranza con finalità di dare agli occhi di Orlando, recentemente abbracciato anche dal Presidente della Camera On. Gianfranco Fini, nuova luce. Oggi lo spirito è cambiato. Lo scorso 2 giugno presso l'ospedale Children's hospital of Philadelphia, fra i primi cinque ospedali migliori degli Stati Uniti, Orlando è stato operato. L’intervento che fa seguito alla sperimentazione del Tigem di Napoli si è avvalso del coordinato dalla dr.ssa Kathy Marshall che ha seguito passo passo tutta l'evoluzione dei controlli, affiancata dalla ricercatrice dr.ssa Jean Bennett, moglie del dr. Maguire il quale ha letteralmente eseguito l’intervento che è consistito in un'iniezione nell'occhio destro di un virus attenuato che fungeva da vettore (una sorta di taxi) del codice genetico corretto che dovrebbe sostituire quello alterato. Copie sane del gene malato sono state iniettate nella retina, dove entrano nei fotorecettori, cellule che trasformano gli stimoli visivi in impulsi nervosi, ripristinando la funzionalità dell’occhio. Orlando è stato in base all’applicazione di questa ricerca genetica il dodicesimo paziente al mondo, il primo con il dosaggio più elevato. “Dopo il 2 giugno, racconta papà Giuseppe, dal nostro rientro in Italia sono ripresi i controlli al Tigem dove collaborano i dottori Enrico Maria Surace e Sandro Banfi, il quale si è occupato dello screening genetico dei primi pazienti idonei all'intervento. Mentre il reclutamento e il follow-up dei pazienti sono affidati a Francesca Simonelli del Dipartimento di Oftalmologia della Seconda Università degli Studi di Napoli. Gli esiti dopo l’intervento sono positivi”. La ricerca le cui conclusioni di studio sono state pubblicate da Lancet sottolineano che risultati più netti si sono ottenuti con pazienti più giovani. Nella sindrome di Leber le condizioni della retina peggiorano con l’età ed è più difficile riparare un danno esteso. I pazienti a cui è stata applicata la sperimentazione hanno riacquistato la sensibilità alla luce, che per quasi tutti ha significato un miglioramento nell’ampiezza del campo visivo con diminuzione del movimento incontrollato degli occhi. C’è gioia nella famiglia Barrasso che superando la sua intimità vuole come affermano papà Giuseppe e mamma Adriana: “rendere tutti partecipi dell’esito del frutto della ricerca italiana che grazie ai fondi Telethon ha ridato ad Orlando e ad altri ammalati nuovo senso alla vita”.

sabato 5 dicembre 2009

Fuori strada e ferita la Forleo è "giallo" su auto-pirata. Il giudice Clementina Forleo ancora senza scorta.



Dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 5 dicembre 2009
CREMONA - Il giudice del tribunale di Cremona, Clementina Forleo, è stata coinvolta in un incidente stradale accaduto ieri sera lungo l’autostrada per Milano all’altezza del casello di Lodi mentre rincasava dopo aver trascorso la giornata in tribunale a Cremona. Il magistrato è arrivata al pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore di Lodi dove le sono state riscontrate fratture allo zigomo e alla mandibola. Ha rifiutato il ricovero. Forleo era a bordo della sua Opel, quando ha sbattuto contro il guard-rail. Le cause dell’incidente sono al vaglio della polizia stradale di Guardamiglio, in provincia di Lodi. Non si esclude che un automobilista abbia compiuto una manovra azzardata e abbia tagliato la strada alla Opel. L'airbag ha salvato la vita al giudice Forleo, ma l'impatto è stato violento. Il presidente del tribunale di Cremona, Carlo Maria Grillo, è stato il primo ad essere informato dalla polizia stradale. Ieri la Forleo aveva celebrato alcuni processi nella funzione di giudice monocratico, quindi, alle tre del pomeriggio e per oltre un’ora e mezza, era stata impegnata nell’udienza preliminare sui formaggi avariati e riciclati, infine era attesa in carcere per una udienza di convalida di un arresto. Rientrata in tribunale e sbrigate le ultime incombenze, era partita per Milano. La notizia dell’incidente è rimbalzata in Puglia – il giudice Forleo è nativa di Francavilla Fontana in provincia di Brindisi – dove il deputato dell’Italia dei valori Pierfelice Zazzera ha dichiarato che “il giudice Forleo è stata spinta fuori strada da un’auto poi fuggita” e ha chiesto un servizio di tutela per il magistrato. Ma la versione fornita dal parlamentare dell’Idv non ha trovato nessuna conferma. PROCURA: ESCLUSO PER ORA IMPATTO CON ALTRA AUTOL'incidente stradale che ha visto coinvolta ieri, sull'Autosole, il magistrato Clementina Forleo non sarebbe legato ad un impatto con una altra auto. A sostenerlo, mentre la procura di Lodi sta analizzando la vicenda, sono fonti di Palazzo di giustizia secondo le quali, per ora, si dovrebbe escludere l’ipotesi di un impatto con un altro veicolo. A quanto si è appreso, la polizia stradale propenderebbe per una manovra brusca da parte del Gip di Cremona che potrebbe essere stata innescata dall’improvviso cambio di corsia di un’ altra vettura.