sabato 9 gennaio 2010

Altro che trasparenza nella pubblica amministrazione
Tutto questo a chi giova?

SPINAZZOLA LA RELAZIONE DEL CONSIGLIERE DI TULLIO (UDC) NELL’ATTO PUBBLICATO «SOLO» UN ANNO E MEZZO DOPO
Servizio rifiuti, il mistero della delibera «nascosta»

Pubblicate a tempo di record (il 4 gennaio 2010) e consegnate a chi le aveva richieste il 9 dicembre 2009 le due delibere di consiglio comunale «congelate» dal 26febbraio 2008 e dal 29 maggio 2008.
Delle due, la prima appare la più rilevante: è relativa alla «lettura ed approvazione verbali della seduta precedente» ma a questa sono allegati importanti documenti che portano la firma del consigliere di minoranza dell’Udc Nicola Di Tullio. Una serie di documenti sul sistema di gestione, appalto, controllo della raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani a Spinazzola affidato dal Comune alla ditta Tradeco di Altamura. Il consigliere Di Tullio in quella seduta al legava, quale corpo di delibera, una sua dichiarazione e la copia della denuncia sporta dallo stesso Di Tullio, il 22 febbraio 2008 (quattro giorni prima del Consiglio Comunale del 26 febbraio, ndr) alla Procura della Repubblica di Trani, in cui si denunciava «la situazione di degrado in cui versa Spinazzola, è assediata dai rifiuti». «Situazione che - scrive Di Tullio - ho rappresentato alla Gazzetta del Mezzogiorno che ha pubblicato in data 11 febbraio 2008 alla pagina 24 un articolo…”».
Inoltre, sempre dall’esposto denuncia raccolto dal luogotenente Francesco Langiano della Procura della Repubblica risulta che Di Tullio consegnava in busta sigillata e controfirmata un cd dove «vi sono foto scattate dal 2 al 21 febbraio 2008 che costituisce dossier e che conferma la situazione attuale di degrado, nonché copia del contratto di gestione rifiuti urbani e servizi tra il Comune di Spinazzola e la Tradeco di Altamura validità dal 6.10.2005, tutt’ora vigente, con scadenza 2012».
Della dichiarazione di consiglio comunale di Di Tullio si evince che «Il partito “Udc” da una serie di segnalazioni pervenute da ogni angolo della città, dove a seconda dei casi vengono lamentati diversi disservizi e carenze igienico sanitaria… chiede a questa amministrazione di verificare tutte le inadempienze da noi riscontrate riconducibili al tipo di servizio offerto dalla ditta appaltante. Di istituire una commissione consiliare che esplichi un servizio di controllo e verifica emettendo a breve un rapporto che dia la vera e reale situazione, stabilendo la regolarità dello svolgimento dell’appalto, applicazione di esso, responsabilità sulla mancata applicazione da parte della ditta che dei preposti dall’Ente per il controllo in favore del Comune di Spinazzola». Ma non solo. «Dalla documentazione fotografica allegata è pos sibile constatare - denunciava Di Tullio in Consiglio Comunale - gravi inadempienze sanzionabili come da capitolato, ma quel che è più grave sono le condizioni che pongono a rischio la salute pubblica, l’ambiente e la caratteristica paesaggistica della nostra città».
Alla denuncia ma soprattutto all’articolo della “Gazzetta” di quell’11 febbraio 2008, i partiti di maggioranza (Pd-Verdi) all’e poca risposero con un cartellone dal titolo: “Il Gatto e la Volpe” in cui si accusava il cronista della “Gazz etta” e Di Tullio di “sfasciare, denigrare, demolire, provocando danni irreparabili all’immagine della nostra città e del nostro territorio (con inevitabili e immediate conseguenze negative per le attività legate alla ristorazione e al turismo). E di rappresentare artatamente (relativamente al problema dei rifiuti) una situazione al limite della menzogna (come se fossimo agonizzanti come in Campania)».
Sulla base della denuncia presentata dal consigliere Di Tullio invece: l’area di stoccaggio dove conferire inerti ed ingombranti, mai entrata in funzione, è stata sequestrata dai carabinieri del Noe, mentre altre indagini, sembra siano in corso, per verificare le inadempienze contrattuali. Resta il giallo: perché quella delibera è stata pubblicata solo due anni dopo, e, forse, solo in seguito alla richiesta del suo rilascio in copia datato 9 dicembre 2009?
Distrazione, volontà?

I documenti presenti nella delibera:
La denuncia


L'intervento in Consiglio Comunale




• SPINAZZOLA GLI ATTI AMMINISTRATIVI RISALGONO AL FEBBRAIO E AL MAGGIO 2008
Due delibere non pubblicate dopo oltre un anno: è giallo

Singolare scoperta sulla vita amministrativa della città. Dopo circa più di un anno alcune delibere di Consiglio Comunale, del febbraio del 2008, non risultano ancora pubblicate e per quelle che sono state sottoposte alla normale procedura di interesse pubblico, lo stemma utilizzato sulla carta intestata, già dagli inizi del 2008, è quello fortemente contestato in cui è rappresentato un “f ascio littorio”.
In buona sostanza oltre alle determine, missive, tesserini di riconoscimento del personale con lo stemma fascista, ad essere avvallate con lo stesso stemma anche le delibere del Consiglio Comunale. Ma torniamo ai tempi biblici con cui alcune delibere vengono redatte e pubblicate.
Dopo una formale richiesta del 9 dicembre 2009 finalizzata a ricevere copia delle delibere del consiglio comunale svoltosi il 26 febbraio 2008, relativi in pratica alla discussione sulla vicenda della discarica a Grottelline, (atti dal numero 1 al numero 9) nonché copia della delibera 10 del 29 maggio 2008, il 31 dicembre il capodipartimento del Comune di Spinazzola, Vito Spano, ha autorizzato il rilascio in copie di questi documenti rivelando però che due delibere (la delibera n° 1 della stessa assise e la numero 10 del 29 maggio 2008) risultavano ancora: “in corso di pubblicazione”.
Un’anomalia che è una beffa alla trasparenza delle amministrazioni e alla loro efficienza.
Va sottolineato che mentre Spano, assunto solo nel 2009, sarebbe fuori da eventuale addebito di lassismo, la responsabilità politica-amministrativa della amministrazione esiste almeno per il mancato controllo degli atti pubblici.
Ma cosa vuol dire in termini concreti una delibera, un atto pubblico approvato e non pubblicato? «Semplicemente, afferma qualche esperto, che la sua validità resta indiscutibile, mentre la sua efficacia decorre, per un eventuale ricorso da parte dei cittadini o per quant’altro in diritto per chiunque, solo dalla data della sua pubblicazione».
Se solo per ventura si è appreso della mancata pubblicazione di questi provvedimenti del consiglio Comunale che mettono in luce anche la disattenzione del controllo da parte delle minoranze ora sarebbe bene conoscere se sulla stessa onda di tempi enormi, tra redazione di un atto e sua pubblicazione, ve ne siano altri.

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