sabato 18 settembre 2010


RIFIUTI, LA DIFFERENZIATA RESTA AL PALO SPINAZZOLA, CON UN IRRISORIO 2,5 PER CENTO: RESTA IN CODA NELLA CLASSIFICA PROVINCIALE
di Cosimo Forina
• Raccolta differenziata con un ridicolo 2,5 per cento, unico dato disponibile nel sito della Regione Puglia, quello di gennaio 2010, Spinazzola è ultima nel Bacino Ba/4 ed è ultima tra le città della Provincia Barletta-Andria-Trani. Fanalino di coda nonostante nell’amministrazione comunale, in giunta vi è come assessore il “Verd e ” Giuseppe Tarantini a cui dovrebbero particolarmente stare a cuore le politiche ambientali e nonostante il sindaco, Carlo Scelzi, riveste ruolo di presidente dell’Ambito territoriale ottimale Ba/4 che comprende le città di: Altamura, Cassano, Gravina, Grumo, Minervino, Poggiorsini, Santeramo, Spinazzola, Toritto. Ancor più risibile è il dato del 2,5 per cento che si registra a Spinazzola se si considera che la città è gemellata con Verbania che detiene il record nazionale, meritando l’Oscar come riciclona, con quasi l’80 per cento di differenziata.
LA SITUAZIONE
Una situazione che ha anche il suo costo che ricade sulla collettività. Vuoi perché contrattualmente la società che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani a Spinazzola, la Tradeco di Altamura, ha contrattualmente l’obbligo di portare la città al 20 per cento di differenziata, vuoi perché non raggiungendo il minimo imposto dalla Regione Puglia di differenziata Spinazzola paga un supplemento sull’ecotassa per ogni tonnellata conferita in discarica, come da provvedimento del dirigente regionale del Servizio Ciclo dei Rifiuti e Bonifica, ing. Antonello Antonicelli.
GLI OBIETTIVI
Una situazione che avrebbe dovuto trovare la sua fine. Sei mesi fa, in marzo, erano stati annunciati dal sindaco Scelzi, durante un convegno promosso dal Consorzio Autorità di gestione dell’Ato Ba/4, dalla Provincia di Bari in collaborazione con Consea srl, gli obiettivi programmatici e le modalità di attuazione del servizio di raccolta della frazione umida dei rifiuti solidi urbani nei nove comuni del Bacino. «Il nuovo servizio di raccolta dell’umido - affermava Scelzi - nasce dalla specifica esigenza di affiancare ai sistemi di raccolta tradizionali consolidati, nuovi sistemi di raccolta differenziata, al fine di incrementare i valori percentuali di raccolta e recupero di alcuni rifiuti, primi tra tutti quelli organici. Lo sforzo tecnico è unito alla consapevolezza che la riuscita del progetto risiede soprattutto nel supporto e nella collaborazione delle famiglie oggetto della sperimentazione. Il cittadino è il primo e fondamentale anello dei riciclo: dai ai tuoi rifiuti una seconda occasione». Del progetto “Avanzi tutta” non si è saputo più nulla, ancor meno sulla adesione di Spinazzola ad unico Bacino corrispondente alla Provincia Barletta-Andria-Trani così come auspicato dal presidente Francesco Vendola. Tale scelta riaprirebbe la questione della discarica in località «Grottelline», nel territorio di Spinazzola, dove sono stati previsti oltre all’immonde zzaio, anche gli impianti di biostabilizzazione, frazione umida e deposito frazione secca dei rifiuti del Bacino Ba/4. Poiché con la nuova legge regionale a doversi occupare di rifiuti ora sono le Province. Il Bacino Ba/4 vede Spinazzola e Minervino della Provincia Barletta-Andria-Trani, mentre le città (Santeramo, Cassano, Altamura, Gravina, Grumo,Poggiorsini e Toritto) sono della Provincia di Bari.
LA RICHIESTA
E Spinazzola ha chiesto sin dal 2007 di voler uscire dal Bacino Ba/4, cosa tra l’altro oggi ancor più possibile in ragione dalla nuova legge regionale in materia di rifiuti e per far questo si ha tempo sino a novembre, termine ultimo stabilito dalla Regione Puglia per i comuni per aderire ai Bacini provinciali.Resta ancora un neo sul comportamento dell’ammini - strazione di Spinazzola in materia di rifiuti, ed è quello della non trasmissione dei propri dati sulla raccolta della differenziata alla Regione Puglia.Unica città a praticare sistematicamente questo tipo di scelta. Perché?
AMBIENTE E TERRITORIO ATTUALMENTE LE CITTÀ DELLA PROVINCIA SONO DIVISE IN TRE ATO DIVERSI NECESSARIA UNA REGIA UNICA PER FAR DECOLLARE LA RACCOLTA
• È una Provincia quella di Barletta-Andria-Trani che in materia di rifiuti urbani e differenziata viaggia nelle sue città a diverse velocità. Ve ne sono di virtuose e sono la gran parte ed altre decisamente fuori ogni logica. Le città della Provincia ricadono in Ato diversi, Spinazzola e Minervino Murge in quello Ba/4. Andria, Barletta,Trani, Bisceglie, Canosa Ato Ba/1 mentre Margherita di Savoia, San Ferdinando e Trinitapoli nell’Ato FG/4.
Una frammentazione che andrebbe arginata con la realizzazione di un unico Bacino provinciale come auspicato più volte dal presidente della Provincia Francesco Vendola. E questo per diverse ragioni. Prima tra tutte la competenza in materia di rifiuti affidata dalla Regione alle Province. Nella classifica negativa con percentuali risibili in materia di differenziata maglia nera spetta a Spinazzola con il 2,5%, poi a seguire Minervino Murge che non si discosta di molto e Margherita di Savoia che pur con un dato più che raddoppiato rispetto a queste due città comunque si ferma su di una media del 6%. Tutte le altre città della BT competono tra loro con dati di differenziata a due cifre. Pur mantenendosi ben al disotto di quello che era stato programmato, in modo velleitario per la mancanza di strutture, dalla Regione Puglia, con un 42% di differenziata. Solo tre delle dieci città della BT effettuano la raccolta della frazione organica umida. Si tratta di Barletta, Bisceglie e Trinitapoli, prima in classifica quest’ultima nella percentuale di raccolta differenziata in Provincia con una media che sfiora il 22%. Questa prima proiezione dei dati del territorio della BT riscontrabili dal sito della Regione Puglia sta ad indicare come in materia di rifiuti è necessaria un'unica regia capace di stimolare e portare allo stesso livello di sensibilità le popolazioni al fine di agire all’uni - sono in difesa dell’ambiente almeno in materia di rifiuti. È un campo delicato quello dei rifiuti, spesso caduto nella cronaca giudiziaria, proprio perché la speculazione, il guadagno con sistemi non sempre ortodossi sono dietro l’angolo e può portare a diverse distorsioni. L’eloquenza dei dati però indica che è possibile migliorare la qualità dei servizi e il controllo di chi li gestisce, assicurando da parte delle amministrazioni comunali progetti miranti ad elevare la qualità del sistema. A partire dalla trasparenza ovvero nel rendere pubblici i dati della propria città. Scoprire che Spinazzola e Minervino Murge da mesi non comunicano in Regione i propri dati in materia dei rifiuti urbani, di certo non eleva l’azione di controllo che ogni cittadino ha il diritto di esercitare, ancor più quando il servizio è a copertura di pagamento della collettività.

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