giovedì 25 novembre 2010


SPINAZZOLA: LA VICENDA SVELATA DALLA «GAZZETTA» HA PORTATO NEI GIORNI SCORSI AL SEQUESTRO DELL’AREA
Container nascosti a Grottelline interrogazione a Bruxelles
L’on. Silvestris chiede l’intervento del consiglio del parlamento europeo

di Cosimo Forina
Il caso Grottelline valica i confini nazionali. Dopo le rivelazioni di un testimone che ha raccontato alla “Gazzetta”, alla presenza di più persone, che all’interno della nascente discarica di “Grottelline” sarebbero stati interrati dei container carichi di rifiuti pericolosi, in particolare sanitari, è seguito il sequestro dell’area da parte del pm Michele Ruggiero del Tribunale di Trani, e tre persone sono state indagate: Antonio Albanese, legale rappresentante Ati Cogeam, gruppo Marcegaglia, Carlo Dante Columella socio maggioranza Tradeco, Vincenzo Fiore amministratore sino al 2006 di Tradeco srl. Il caso già sottoposto all’attenzione del Governo dall’on. Pierfelice Zazzera (Idv), e finisce a Bruxelles. È stata infatti presentata al Consiglio del Parlamento Europeo dall’on. Sergio Silvestris (Gruppo Mpe) una interrogazione scritta sul nuovo sequestro a “Grottelline ”. «Già nel 2008, scrive Silvestris, era stata emessa dal sostituto procuratore di Trani un'ordinanza di sequestro, riguardante un'area in località Grottelline nell'agro di Spinazzola, su cui era prevista la realizzazione di una discarica al servizio del Bacino Bari/4. Secondo le indagini, erano stati realizzati lavori di una nuova discarica in zona sottoposta a vincolo idrogeologico e considerata "bene culturale e paesaggistico di notevole interesse archeologico ed ambientale", in difformità rispetto ai provvedimenti autorizzati. Tali attività hanno oramai danneggiato parte del patrimonio archeologico nazionale, alterando le bellezze naturali dei luoghi e creato pericolo d'inondazione per la presenza di una lama e corso d'acqua a carattere torrentizio. Ora, secondo un'inchiesta giornalistica, la stessa zona di Grottelline, dissequestrata dallo stesso pm di Trani, è sospettata di contenere rifiuti pericolosi. Le buche destinate a ricevere i rifiuti, un milione di metri cubi da asservire a 200mila abitanti, sono state coibentate con grossi teli neri che hanno reso il terreno impermeabile. Attualmente non si hanno dati precisi sulla relazione causa-effetto tra esposizione edesiti sanitari, ma senza dubbio la presenza di rifiuti rischiosi aumenta il pericolo di diverse patologie gravi, come dimostrano sempre più frequenti e numerose malattie ricorrenti». Silvestris ha chiesto al Consiglio Europeo: «se ritengono che la recente direttiva europea 98/2008 in materia di rifiuti entrata in vigore in Italia il 16 aprile 2010 con il decreto legislativo, ed in particolare l'art. 7 (1), art. 17 l'art. 18 e l'art 19, possono ritenersi sufficienti nel perseguire i complici e i fautori di tali squallide iniziative; quali azioni possono essere intraprese per impedire che casi simili si ripetano, e per salvaguardare e tutelare la salute dei cittadini e preservare l'ambiente, in particolare con riguardo all'introduzione del metodo Sistri, ovvero il recente provvedimento del sistema di tracciabilità elettronica dei rifiuti speciali, nello specifico per quelli pericolosi». La direttiva citata dall’on. Silvestris pone agli Stati membri dell’Unione Europea particolari controlli sulla gestione dei rifiuti e loro smaltimento. Su “Grottelline ” occhi sempre più puntati, tutti bipartisan, finalizzati alla ricerca della verità.

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