giovedì 17 febbraio 2011

SPINAZZOLA
PIANO SANITARIO CONTESTATO
ESPOSTO ALLA PROCURA

Inviato dal Comune un fascicolo in Procura per comprendere se vi sia stata o meno interruzione di pubblico servizio Ospedale, città in fuga dalla regione Puglia Incontro del «Gruppo d’azione» con il presidente della Basilicata
di Cosimo Forina
Dopo il ricorso al Tribunale amministrativo regionale avverso la delibera di giunta regionale che il 15 dicembre 2010 ha approvato il regolamento della rete ospedaliera della Regione con cui si chiudeva, tra gli altri, anche l’ospedale di Spinazzola, depositato un copioso fascicolo alla Procura della Repubblica di Trani. Il Comune con l’esposto vuol comprendere se da parte della Asl Bt vi sia stata o meno interruzione di pubblico servizio, in seguito a decisioni reiterate con diverse disposizioni che hanno portato alla sospensioni di ricoveri e prestazioni per presunti lavori mai iniziati, nello specifico negli ambienti che ospitano la radiologia.I due provvedimenti a tutela per la città per non vedersi negato il diritto alla salute, contestano tanto gli atti della Regione quanto quelli della Asl Bt ed erano stati richiesti nel consiglio comunale del 2 febbraio dal “Gruppo di Azione pro ospedale”. Promotore tra le altre iniziative della richiesta di una consultazione referendaria finalizzata al divorzio di Spinazzola dalla Puglia per l’annessione in Basilicata. Proprio per non perdere ulteriore tempo il «Gruppo d’azione» dopo aver depositato ai sensi dello Statuto la proposta di delibera accompagnata da 742 firme di elettori, autenticate dalla stesso sindaco Carlo Scelzi, primo firmatario del referendum, ha chiesto al primo cittadino di indire il Consiglio Comunale monotematico per attivare tutte le procedure previste dall’ar t.132 della Costituzione disciplinato dalla legge 352/70. Nel contempo il «Gruppo di azione» si è attivato per ottenere un appuntamento con il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, per esporre le attinenze della città di Spinazzola con la Lucania, di cui un tempo era già parte integrante. «Il referendum, dicono dal “Gruppo di Azione” non è una boutade o una provocazione, vogliamo portare al vaglio dei cittadini questo quesito: “Volete che il territorio di Spinazzola sia separato dalla Regione Puglia per entrare a far parte integrante della Regione Basilicata?” e siamo pronti alla campagna referendaria certi di ottenere il 50% più uno dei “Si” dei cittadini di Spinazzola». Intanto sul fronte «ex» ospedale, più o meno niente di nuovo, tranne che, come fanno sapere alcune pazienti: «non è possibile prenotare all’interno della Asl l’esame di mammografia». Una delle macchine per questa importante indagine per la lotta ai tumori si trova proprio a Spinazzola con la spina staccata, in quella radiologia dove il lavori dovevano iniziare il 27 dicembre e concludersi il 15 febbraio. Altro aspetto significativo è quello che sta avvenendo per eseguire esami o ricoveri in ospedale. Orbene non pochi spinazzolesi preferiscono di già rivolgersi per le proprie necessità alla vicina Basilicata, all’ospedale di Venosa, città che dista da Spinazzola solo 23 Km, piuttosto che con disagio, spesso con ventura raggiungere, per i pochi mezzi pubblici a disposizione, i nosocomi di Canosa, Andria o Barletta. A Venosa l’accoglienza e la professionalità prevalgono sulle polemiche. Nichi Vendola appare sempre meno l’interlocutore degli spinazzolesi, un governatore che preferisce non confrontarsi con i cittadini. I quali ora più determinati che mai sembrano sbattergli la porta in faccia senza concedere appello..
La scheda
Le tappe della chiusura

I NUMERI
1994: i posti letto sono 74;
2002: salgono a 84;
2003: con il Piano Raffaele Fitto scendono a 47;
2010: la scure del Piano di riordino sanitario di Nichi Vendola li azzera.
LE DATE
23 dicembre 2010

il Direttore Medico del P.O. Canosa- Minervino- Spinazzola Dott. Vito Campanile comunica la sospensione temporanea prestazioni di Radiologia e di Ecografia «A causa dei lavori di adeguamento alle norme antincendio». Si mantengono i ricoveri di lungodegenza e vengono bloccati solo quelli urgenti e acuti.
30 dicembre 2010
Il direttore sanitario Francesco Polemico sospende tutti i ricoveri. La soppressione dei reparti di medicina e di Lungodegenza con interruzione dei ricoveri al 31 dicembre, procrastinabile al 10 gennaio 2011, e dimissioni dei degenti entro il 15 febbraio 2011.
Gennaio 2010
Vengono presentati emendamenti in III Commissione Sanità della Regione per salvare l’ospedale di Spinazzola e Minervino dal consigliere Ruggiero Mennea del Pd, recepiti dal Consiglio Comunale di Spinazzola, conferenza dei Sindaci della Provincia Barletta- Andria-Trani, Commissione Sanità della Provincia, Consiglio Provinciale Barletta-Andria-Trani
4 febbraio 2011
La Terza Commissione approva il Piano di Rientro
7 febbraio 2011
Il Consiglio Regionale approva il Piano di Rientro.
17 Febbraio 2011
I lavori a radiologia non sono mai iniziati, l’ospedale è di fatto chiuso, il Comune di Spinazzola ha presentato un ricorso al Tar ed un esposto alla Procura della Repubblica
L’INIZIATIVA
PREVISTA OGGI UNA ASSEMBLEA PUBBLICA, ALLE 18, NELLA PALESTRA DELL’EX LICEO

E Minervino protesterà davanti al palazzo regionale
di Rosalba Matarrese
Si sveglia la comunità minervinese per scongiurare la chiusura del presidio ospedaliero. Dopo mesi di mobilitazione, iniziative, manifestazioni nella vicina Spinazzola, anche Minervino prende coscienza della situazione dell’ospedale dopo l’approvazione del piano di riorganizzazione sanitaria pugliese. Si sta mobilitando soprattutto il «Comitato per la salvaguardia dell’ospedale» che preannuncia iniziative eclatanti, tra cui lo scendere in piazza davanti al Palazzo della Regione per manifestare contro la giunta Vendola. Intanto Giuseppe Renna e Antonio Gallucci – a nome del comitato – hanno preso carta e penna ed inviato una lettera aperta a tutte le associazioni e a tutti i rappresentanti della società civile. La nota è stata inviata pure al commissario prefettizio Nicola Covella, ai consiglieri provinciali Michelangelo Superbo e Luigi Roccotelli e a tutti i segretari di partiti e movimenti politici. Nella nota si invitano esponenti politici e di partito a partecipare ad un dibattito in programma oggi nel centro murgiano (alle 18 presso la palestra ex liceo). Insomma un incontro pubblico per discutere della spinosa questione “sanità” e per programmare le prossime iniziative contro la chiusura. «Gli ultimi avvenimenti sulla sorte del nostro ospedale – scrivono Gallucci e Renna – a seguito del piano di rientro e di riordino della Regione, stanno dando il definitivo colpo di grazia al nostro paese. La cosa che più ci amareggia è la constatazione di sentirci soli nel nostro impegno per salvare il diritto alla salute e ai servizi sanitari essenziali, di tutti e soprattutto dei più deboli. Ci chiediamo con insistenza come mai coloro che ci hanno rappresentato
Istituzionalmente fino a dicembre (l’amministrazione di centrodestra guidata dall’ex sindaco Roccotelli ndr) le associazioni di varia natura, coloro che assistono i cittadini nella difesa dei loro diritti, non hanno tentato nulla di risolutivo, visto la situazione che ci troviamo ad affrontare e il blocco dei ricoveri? Sappiano bene che non è né la carica istituzionale, né l’associazionismo a spingerci alla responsabilità, ma la presa di coscienza civile che si impegna e ci spinge a difendere i
diritti di tutti i cittadini minervinesi. Per questo invitiamo rappresentanti di partito, di associazioni e politici ad essere a nostro fianco nell’incontro pubblico previsto per oggi».

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