giovedì 10 marzo 2011

L’INCHIESTA
I RETROSCENA DELLO SCANDALO

“Hai qualche amico che è medico specialista in Igiene? Deve fare il direttore sanitario…Se c’è qualche buon amico”
Dall’assessore al quarto piano “Ecco come gestivano la sanità”
Le intercettazioni tra Alberto Tedesco, i suoi uomini e gli imprenditori
di Cosimo Forina
E’ un intreccio mica male quello tra politica, imprenditori e responsabili della Asl. Così vicini,vicini, vicini, da non lasciare spazio per nessuno. Gli affari, senza temere concorrenti, sembrano farsi così, al primo squillo di telefono pronti a salite a quarto piano dall’assessore Alberto Tedesco o dal suo factotum Mario Malcangi. Oppure con lo squillo di telefono di questi tutti pronti a risolvere il problema dell’imprenditore (o prenditore) di turno. E poi come si fa a negare un favore tra “compagni” come si apprende dal tono della telefonata tra Malcangi e il direttore generale della Asl/Bat Rocco Canosa che sembrano capirsi a volo, telefonicamente, sull’azienda a cui è destinato il contratto. Altrettanto stupefacente è la ricerca in sole 12 ore di un medico “amico” in pensione da nominare come direttore sanitario a Potenza. La prima cosa in questo caso che viene in mente è la fila di giovani nelle sedi di concorsi o la loro aspettativa di vedersi valorizzati.
La ricostruzione dalle intercettazioni -che qui di seguito pubblichiamo- mettono in luce un quadro fosco. Parliamo in alcuni casi, degli stessi protagonisti della Asl/Bat che hanno deciso ad esempio il taglio degli ospedali di Minervino e Spinazzola, dando ai politici che si sono opposti, animati da altro spirito, come nel caso del consigliere regionale Ruggiero Mennea del Pd, dei “miserabili”. Fanno riflettere queste intercettazioni, fanno riflettere sul sistema, su chi lo governa, su come la sanità è stata governata. Gli atti dello scandalo, copiosi, pur non tutti disponibili, hanno fatto passare a molti notti insonni, costretti a leggere e rileggere increduli il fine che si era data la politica nel gestire il diritto alla cura della gente. La sanità allo sfascio spiega in queste intercettazioni anche il perché della sua condizione e c’è da giurarlo, questa e solo una delle puntate di un recital che non mancherà di svelare sorprese.
Ma ecco la ricostruzione, sia pur parziale, degli “intrecci”.
Alle ore 14:01 del 10 Aprile 2008: Diego Rana chiama Mario Malcangi chiedendo se si trovasse in compagnia dell’’assessore Tedesco
Rana: state insieme?
Malcangi: si,..si…siamo allo studio
Rana: (utilizzando un linguaggio cripto)sto arrivando io..sto solo, ma è come se fossi in compagnia..ora vedi la tua intelligenza, che arriva?
Alle ore 12:53 del 11 Aprile 2008: Rana chiama ancora Malcangi
Malcangi: come è andata bene?
Rana: è andata bene… pensavo se fossi raggiungibile ti raccontavo.
Malcangi: ci sentiamo tra 10 minuti e ti dico dove sto..
Alle ore 13:08 del 11 Aprile 2008: infatti Rana Malcangi che lo invita allo studio dell’assessore Tedesco
Malcangi: vedi che io sto allo studio dell’assessore, se vuoi venire…
Alle ore 09:53 del 14 Aprile 2008: Mario Malcangi chiama Rocco Canosa, direttore della Asl BAT1, per sollecitargli la firma del contratto relativo alle forniture della ditta Mediasan controllata da Vitantonio Roca
Malcangi: direttore sono il compagno Malcangi…senti Direttore ti disturbo…per quello, scassa i coglioni, di quella struttura..).
Canosa: …abbiamo fatto la delibera, dobbiamo fare il contratto ora..o questa, massimo la prossima
Alle ore 10:15 del 14 Aprile 2008 dello stesso giorno Malcangi chiama Roca
Malcangi: ho parlato con Rocco Canosa, in settimana, massimo la prossima si firma
Alle ore 10:36 del 28 Aprile 2008: Giovanni Cancellara, funzionario della Asl Bat1, chiama Malcangi, avvisandolo, tra l’altro, che avrebbe redatto il contratto nel pomeriggio.
Cangellara:..quest’altra questione oggi pomeriggio la devo fare…oggi pomeriggio ci dobbiamo vedere per la sottoscrizione..
Alle ore 11:15 del 28 Aprile 2008: Roca chiama Mario Malcangi.
Malcangi:..oggi firmi, mi raccomando, che io lo so dagli altri..ha chiamato prima me...
Roca: …ho sentito adesso Cancellara ..voglio notizie di Alberto.. (Tedesco)
Alle ore 11:35 del 6 Maggio 2008 Diego Rana chiama Vitantonio Roca
Rana: C’è qualche amico che è medico specialista in igiene che è in pensione…deve fare il Direttore sanitario a Potenza in una struttura ..se c’è qualche buon amico
Roca: dammi 12 ore di tempo
Alle ore 10:32 del 6 Maggio 2008: un certo Antonio chiama Diego Rana. I due, utilizzano un linguaggio volutamente cripto, fanno riferimento ad una gara d’appalto nella quale sono interessate diverse ditte, tra cui anche quelle di Bari.
Antonio:.hai parlato con Tedesco per quel discorso, tutto a posto?
Diego Rana:..si, si..ho capito qual è il problema che hanno partecipato quelli che vengono da fuori, quelli di Bari…non è un problema..
Alle ore 14:02 del 12 Maggio 2008: Diego Rana che si trova nell’ufficio di Mario Malcangi, chiama l’autista Rocco, in attesa nell’area parcheggio, invitandolo a portare al quarto piano dell’Assessorato alla Sanità.
Rana:nella macchina sta una cartellina rossa, me la porti sopra al 4° piano, nella stanza di Mario…
Alle ore 14:55 del 12 Maggio 2008: Diego Rana viene chiamato dalla moglie Mina, alla quale riferisce di trovarsi da Mario Malcangi
Rana: sono da Mario..stiamo mettendo a posto delle cose..
Alle 21:23 del 12 Maggio 2008: Alberto Tedesco chiama tale Franco avvisandolo dell’appuntamento fissato alle ore 10:00 del 14 maggio 2008 presso l’ufficio dell’Assessorato alla Sanità.
Alle 11:53 del 13 Maggio 2008: Malcangi chiama Rana avvisandolo di recarsi nell’ufficio dell’Assessorato.
Malcangi: ti devo dire una cosa che mi ha lasciato un po’ perplesso….io sono in ufficio ….devi venire da solo
Alle ore 13:19 del 13 Maggio 2008 Malcangi Rana invitandolo a raggiungerlo in ufficio.
Malcangi:..sali che sto solo...
Alle ore 11:12 del 14 Maggio 2008 Mario Malcangi chiama ancora Rana, avvisandolo che l’assessore era nel proprio ufficio impegnato a ricevere
Malcangi: .sta di la a ricevere.

IL PENTITO
Lo scandalo nasce dalle dichiarazioni di Vincenzo Laterza
NELL’ORDINANZA IL GIP DE BENEDICTIS “BACCHETTA” MALAMENTE I DUE IMPRENDITORI DI BISCEGLIE
“L’abitudine censurabile di ricorrere alla politica”
“Sanità in Puglia: un teatrino con pupari, pupe e pupi, anche nella Asl/Bt?”. Inchieste e intercettazioni sembrano protendere per il “si”. E quando parliamo di “sanità” sia chiaro non intendiamo fare di tutta l’erbe un fascio, non vogliamo mancare di rispetto a chi giornalmente con professionalità e passione, amorevolmente è nelle corsie degli ospedali o nelle visite domiciliari al servizio degli infermi. Quella che si racconta e che sta emergendo dalle inchieste giudiziarie, è altra “sanità”: malata e ingiusta, che risponde alle logiche di spartizione della politica e degli affari. In ogni Asl pugliese è successo di tutto. Spetterà ai magistrati valutare i comportamenti a chi coinvolto spiegare la propria condotta. Fermo il diritto dell’essere considerati innocenti sino all’ultimo grado di giudizio. Al cittadino comune come anche alla stessa politica - mentre è in corso il taglio degli ospedali, il pagamento del ticket di un euro su ogni ricetta medica, per sanare la voragine della sanità pugliese- non resta al momento che la sola riflessione. Quel che si sa in questa inchiesta parte dagli atti dei magistrati e da quel che hanno scritto i carabinieri. Ovvero che anche nella Asl/Bt oggi commissario, il già direttore generale, Rocco Canosa: “vi era un raccordo tra la politica e il mondo imprenditoriale”. Tutto è nel tritacarne delle intercettazioni. “Puparo” onnipresente, Mario Malcangi, arrestato nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla direzione distrettuale antimafia, assistente dell’assessore Alberto Tedesco. Indagine partita dopo le rivelazioni del collaboratore di giustizia Vincenzo Laterza aggressore del giornalista Alessio Dipalo che ha traghettato i pm Desirèe Digeronimo, Francesco Bretone e Marcello Quercia dal mondo dei rifiuti a quello della sanità. Per i carabinieri già nel 2008 Malcangi:“ è colui, al quale spetta tessere i contatti e portare a compimento gli interessi degli imprenditori operanti nel settore sanitario, espressione del vertice regionale”. A finire sotto la lente degli inquirenti proprio nel 2008, tanto il direttore generale Rocco Canosa che Diego Rana, a cui il gip del tribunale di Bari Giuseppe De Benedictis ha revocato la misura degli arresti domiciliari, e Vitantonio Roca: “ai quali, viene garantita assistenza e soprattutto un canale privilegiato nell’accaparrarsi contratti di forniture della Asl”. Una chiosa interessante. Annotano i carabinieri: “Le indagini condotte, annotano i carabinieri, hanno fatto emergere che sia l’assessore Tedesco che il collaboratore Malcangi utilizzano gli uffici in loro disponibilità siti all’interno dell’Assessorato alla Sanità della Regione Puglia per concordare illecitamente appalti e candidature del mondo sanitario, in particolare, come documentato dagli accertamenti, l’assessore Tedesco non utilizza più lo studio sito in Largo Ciaia, a suo tempo ufficio del candidato del Partito Democratico, ma è solito fissare appuntamenti presso l’ufficio dell’Assessorato”. Ma possibile che nessuno si sia mai accorto di niente? Il gip del tribunale di Bari Giuseppe De Benedictis nel revocare la misura degli arresti domiciliari a due imprenditori di Bisceglie, Diego Rana e Giovanni Garofoli, notificata tra le altre il 23 febbraio nell’ambito dell’inchiesta sulla sanità scrive: “Il quadro indiziario resta comunque immutato, pur tuttavia si deve ammettere che, sotto il profilo delle esigenze cautelari attuali, non appare più necessario mantenere una misura cautelare detentiva». Per Garofoli, il giudice parla di «abitudine censurabile di ricorrere a vie politiche per ottenere la soddisfazione di sue pur legittime pretese». Di Rana, invece, il giudice scrive che con l’obbligo di dimora a Bisceglie «non potrà nutrire ulteriori velleità politiche nè adoperarsi per la sua struttura (che ha sede a Bernalda)”.
SANITA’ PUBBLICA
I CASI MINERVINO E SPINAZZOLA
VERSO IL REFERENDUM

Il Gruppo di azione: “il sindaco Scelzi convochi il consiglio per indire il referendum di addio alla Puglia”
Porte sbarrate nei due ospedali
Personale medico e paramedico sempre più arrabbiato
di Cosimo Forina
Come preannunciato dalla “Gazzetta” nei giorni scorsi è arrivato puntuale l’ultimo schiaffo alle città di Minervino Murge e Spinazzola. Con delibera Asl n° 269 del 7 marzo è stato rideterminato il ruolo e le sedi per il personale medico, infermieristico, nonché ausiliario e amministrativo in forza nei due ospedali scippati al territorio dal Piano regionale di Rientro Sanitario, ancor prima di assicurare servizi sostitutivi. La delibera di cui lo stesso sindaco Carlo Scelzi ha dichiarato di non essere a conoscenza, ma che riceverà presto perché anche a lui indirizzata, porta la firma del dirigente proponente dott,ssa Elena Tarantini, del dirigente d’Area dott. Vincenzo Piazzola, del direttore sanitario Francesco Polemio e del diretto amministrativo Felice De Pietro, quest’ ultimo con il commissario della Asl/Bt Rocco Canosa nell’elenco del provvedimento del Gip De Benedictis per lo scandalo sulla Sanità Pugliese che vede coinvolto l’ex assessore Alberto Tedesco, senatore del Pd di cui è stato chiesto l’arresto.
LE UNITA’ SOPPRESSE
A Minervino vengono soppresse le seguenti unità operative ospedaliere: Direzione Sanitaria, Direzione Amministrativa, Lungodegenza, Patologia Chimica e Radiodiagnostica. In quello di Spinazzola: Direzione Sanitaria, Direziona Amministrativa, Medicina e Lungodegenza, (riattivata con dieci posti letto temporaneamente solo qualche giorno fa ndr), Chirurgia Generale, Ortopedia e Traumatologia, Patologia Clinica, Radiodiagnostica.
IL DESTINO DEL PERSONALE
La fine dei due ospedali è definitivamente segnata, il personale è stato disposto resterà in parte localmente, da utilizzare quando sarà come nel caso di Minervino attivata la RSA o a disposizione del distretto Canosa-Minervino-Spinazzola. Alcuni medici vengono trasferiti in altri ospedali, come anche il personale ausiliario e amministrativo. Città più povere, o meglio impoverite, senza futuro, come sostiene qualche dipendente dell’ospedale di Spinazzola prossimo alla pensione: “nessun ricambio di nuove leve, giovani, che ci sostituiranno. Una grave perdita anche sotto l’aspetto socio economico, oltre per il diritto alla cura e alla salute della città”. Ieri i dipendenti dell’ospedale di Spinazzola si sono interrogati sul loro futuro, un risveglio tardivo se si pensa ai tanti segnali giunti in questi anni sul destino segnato dell’ospedale di Spinazzola, nel silenzio anche i sindacati. Del resto erano in buona compagnia, la politica quella degli amministratori tanto del centrodestra, tanto del centrosinistra, ha sempre assicurato che: “l’ospedale di Spinazzola sarà rilanciato, potenziano, non chiuderà”.
VERSO IL REFERENDUM
Il “Gruppo di Azione pro ospedale di Spinazzola”, movimento civico alla luce di tutto questo, non va tanto per il sottile:“ora il sindaco Carlo Scelzi convochi immediatamente il consiglio comunale per indire il referendum per lasciare la Puglia. E’ trascorso un mese da quando abbiamo depositato le firme che accompagnano la proposta di delibera. Chi non vuole macchiarsi d’ignominia faccia il suo dovere, altrimenti provvederemo a chiedere l’intervento del Prefetto”.
SCHEDA
Spinazzola, una lenta agonia
Ospedale di Spinazzola una lenta agonia i dati: 1994 posti letto 74; 2002 salgono a 84; 2003 con il Piano Fitto scendono a 47; 2010 la scure del Piano di riordino sanitario di Nichi Vendola gli azzera.
Ecco le tappe:
23 dicembre2010
il Direttore Medico del P.O. Canosa- Minervino-Spinazzola Dott. Vito Campanile Comunica la Sospensione temporanea prestazioni di Radiologia e di Ecografia
Il Testo: A causa dei lavori di adeguamento alle norme antincendio presso lo S.O. Spinazzola, si comunica che, a far data dal 27.12..2010. E’ sospesa temporaneamente l’attività di Radiologia ed Ecografia. I lavori dureranno fino al 15 febbraio circa. Pertanto, l’attività radiologica e ecografica ordinaria e in un urgenza sarà garantita nello S.O. Minervino o nel P.O. Canosa. A partire dalla stessa data, sono sospesi temporaneamente i ricoveri.
Dopo alcune ore contrordine:
Si mantengono i ricoveri di lungodegenza e vengono bloccati solo quelli urgenti e acuti.
30 dicembre 2010
Il Direttore Sanitario Dr. Francesco Polemico sospende tutti i ricoveri
Per P.O. di Spinazzola, la soppressione dei reparti di medicina e di Lungodegenza avverrà con interruzione dei ricoveri al 31 dicembre, procrastinabile al 10 gennaio 2011, e dimissioni dei degenti possibile sino al 15 febbraio 2011.
Gennaio 2011
Vengono presentati emendamenti in III Commissione Sanità della Regione per salvare l’ospedale di Spinazzola e Minervino Murge dal Consigliere Ruggiero Mennea del Pd, recepiti: dal Consiglio Comunale di Spinazzola, conferenza dei Sindaci della Provincia Barletta-Andria-Trani, Commissione Sanità della Provincia, Consiglio Provinciale Barletta-Andria-Trani
4 febbraio 2011
La III Commissione approva il Piano di Rientro
7 febbraio 2011
Il Consiglio Regionale approva il Piano di Rientro. L’assessore Tommaso Fiore minaccia le dimissioni per gli appunti ricevuti sul piano giunti dalla sua maggioranza Nichi Vendola sdrammatizza: “Tommaso rimarrà al suo posto”
Gli emendamenti presenti dal Consigliere Ruggiero Mennea?
Di quelli si parlerà, forse entro il 15 giugno 2011 quando sarà approvato il Piano di Riordino Sanitario della Regione Puglia.
17 Febbraio 2011
I lavori a radiologia non sono mai iniziati, l’ospedale è di fatto chiuso, il Comune di Spinazzola ha presentato un ricorso al Tar ed un esposto alla Procura della Repubblica.
24 Febbraio 2011
Temporaneamente riattivati 10 posti letto di lungodegenza presso l'ospedale di Spinazzola”.
7 Marzo 2011
Con delibera n° 269 l’Asl/Bt ha disposto la modifica alla dotazione organica per gli ospedali di Minervino Murge e Spinazzola in seguito alla loro chiusura prevista dal Piano di Rientro sanitario approvato dalla Regione Puglia.

Nessun commento:

Posta un commento