martedì 5 aprile 2011


CARLO VULPIO DEFERISCE NICOLA VENDOLA DETTO NICHI ALL’ORDINE DEI GIORNALISTI
di Cosimo Forina
Grottelline: Carlo Vulpio giornalista professionista inviato del Corriere della Sera ha deferito all’Ordine dei giornalisti di Puglia e Lombardia il governatore Nichi Vendola, giornalista professionista iscritto a Bari. Un nuovo caso Feltri-Boffo? La vicenda della discarica di “Grottelline”, sito ancora sottoposto a sequestro probatorio, oltre ai risvolti conosciuti: indagini della Procura di Trani pm Michele Ruggiero e altra della Procura distrettuale antimafia pm Desireè Digeronimo riserva sempre più sorprese. Tra le quali l’inaspettata scoperta, attraverso alcune intercettazioni telefoniche pubblicate dalla “Gazzetta” che a fare da tramite per le esigenze di superare gli ostacoli burocratici incontrati dalla Tradeco di Carlo Dante Columella, patron dei rifiuti in Puglia che con la Cogeam della Marcegaglia ha ottenuto da Nichi Vendola la gestione dell’immondezzaio di Spinazzola era Alberto Tedesco, ex assessore regionale alla sanità, oggi senatore nel gruppo misto di cui è stato chiesto l’arresto. Un intrigo emerso durante le indagini partite dopo l’aggressione del direttore di Radio Regio di Altamura Alessio Dipalo, il quale di “Grottelline” si era occupato durante il convegno del 29 giugno 2006 svoltosi a Spinazzola a cui aveva partecipato anche il giornalista, inviato del Corriere della Sera, Carlo Vulpio. Il dato che si aggiunge emerso in diverse circostanze è la posizione contraddittoria che in questi anni ha visto protagonista proprio il governatore Nichi Vendola. A partire dal giorno dopo la pubblicazione dell’articolo di Carlo Vulpio (7 luglio 2006) con cui si accendevano i riflettori su Grottelline a livello nazionale. Vendola, che non aveva gradito, attribuiva al giornalista la responsabilità del clima che in quei giorni andava creandosi, tanto da mettere in parallelo l’articolo su Grottelline con un finto attentato da lui subito a Brindisi. In questi anni in diverse circostanze pubbliche Vendola come nel caso della Commissione parlamentare bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, tanto in quella del 2008 che nel 2011, ha sempre puntato l’indice sul giornalista, reo di aver riportato le “anomalie” dell’immondezzaio previsto a Spinazzola, provocando l’immediata reazione di Vulpio che lo ha citato in giudizio con richiesta di risarcimento per 300mila euro. L’ultima ciliegina “vendoliana” giornalista professionista iscritto all’Ordine di Bari si è avuto modo di apprenderla dall’interrogatorio intercorso dinanzi al pm Desirèe Digeronimo pubblicato integralmente sul sito Web della “Gazzetta” qualche giorno fa. Il governatore, in quella circostanza, non ha perso l’occasione, fuori dal contesto delle domande postegli dal magistrato, di mettere in moto la fabbrica del fango contro Vulpio: “il noto diffamatore professionale Carlo VULPIO, all’epoca cronista sul Corriere della Sera, aveva dedicato molteplici articoli alla mia persona, mettendoli in relazione a vicende legate all’organizzazione illecita del ciclo dei rifiuti, e al centro di questa cosa c'era, uno degli oggetti di questo argomento era la Tradeco. Quindi la parola Tedesco e la parola Columella alle mie orecchie suona come un campanello di allarme, perché diciamo che per lo meno mi spavento”. Questo passaggio dell’interrogatorio è ora all’attenzione dell’Ordine dei giornalisti tanto di quello della Puglia che della Lombardia. Carlo Vulpio ha denunciato l’accaduto sottolineando tra l’altro: “al di là della scarsa comprensibilità delle circostanze, così come enunciate nel verbale, appaiono evidenti due profili di estrema gravità, soprattutto tenuto conto che chi parla è un giornalista e l'oggetto delle sue affermazioni è un altro giornalista. Il Vendola afferma che lo scrivente è "un noto diffamatore professionale": non è superfluo sottolineare che il sottoscritto è incensurato sicché l'affermazione è destituita di ogni fondamento”. Cosa avverrà ora. Torna in mente la circostanza per la quale il direttore de “Il Giornale” Vittorio Feltri per il caso Boffo, che portò alle dimissioni del direttore di Avvenire, venne sospeso per tre mesi dal Consiglio Nazionale dei Giornalisti dopo che l’Ordine della Lombardia ne aveva richiesto la sospensione per sei mesi. Il caso Vendola, governatore della Puglia, quale finale riserverà nella valutazione dell’Ordine?

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