martedì 9 agosto 2011


LA PROTESTA

Istituto penitenziario soppresso
VIA AL TRASLOCO
Il provveditore regionale Giuseppe Martone ha fatto giungere l’ordine di servizio dello smontaggio e del coordinamento del trasloco
INTERROGAZIONE AL MINISTRO
Si è in attesa ancora della risposta dell’interrogazione parlamentare presentata dagli onorevoli Radicali nel PD
Spinazzola, carcere già smantellato
Durante il sit-in arriva l’ordine di smontaggio di arredi e apparecchi elettrici

di Cosimo Forina
Nemmeno nel manuale perfetto della provocazione si sarebbe concepito, così come ha fatto invece ieri il provveditore regionale Giuseppe Martone, di far giungere proprio il giorno in cui era in corso la civile manifestazione sindacale indetta dall’Ugl Polizia Penitenziaria per la difesa del carcere e la dignità di Spinazzola, l’ordine di servizio dello smontaggio delle attrezzature, apparecchiature elettriche e coordinamento trasloco dei beni presenti nell’Istituto Penitenziario. Una spogliazione affidata all’assistente capo in servizio a Trani Pietro Mastrototaro, all’elettricista Raffaele Totali da Bari e al ragioniere Emanuele De Giuseppe che per questo incarico percepiranno i costi di missione. Nelle prossime ore il carcere di Spinazzola, con una velocità incredibile che meriterebbe l’attenzione della Corte dei Conti, verrà reso in modo definitivo un contenitore vuoto, una cattedrale nel deserto, costata miliardi di vecchie lire. Mentre le carceri italiane, come sottolineato dal Presidente della Repubblica On. Giorgio Napoletano scoppiano per: “sovraffollamento prepotente e pongono urgenza sul piano costituzionale e civile”. In definitiva è arrivato un’altro sonoro schiaffo alla città anche mentre ha trovato il coraggio di protestare, di essere presente e solidale con la Polizia Penitenziaria dislocata in altre sedi. Mentre si è in attesa della risposta dell’interrogazione parlamentare presentata dagli onorevoli Radicali nel PD: Rita Bernardini prima firmataria, Marco Baltrandi, Maria Antonietta Farina Coscioni, Matteo Mecacci, Maurizio Turco e Elisabetta Zamparutti con cui si chiede al Ministro della Giustizia Nitto Francesco Palma l’immediata riapertura dell’Istituto Penitenziario di Spinazzola. Un modello nell’ordinamento a pari di quello di Bollate adibito a detenuti sex offenders. Sempre a cura dei Radicali, presente ieri mattina alla manifestazione Annarita Digiorgio giunta da Roma, anche una mozione con cui si chiede al Governatore Nichi Vendola di intervenire personalmente presso il Ministro Palma in favore della struttura di Spinazzola. Recepita dal consigliere regionale Ruggiero Mennea (Pd) presente come il consigliere provinciale Carlo Scelzi, il quale ha chiesto al proprio capogruppo di presentarla al presidente del consiglio regionale Onofrio Introna affinché sia iscritta per l’approvazione nell’ordine del giorno del primo consiglio regionale utile. L’Ugl Polizia Penitenziaria, ha auspicato per mezzo dei suoi rappresentanti Giampiero Pantaleo, Luigi Pellè e Vincenzo Lamonaca, rispettivamente vice segretario nazionale e segretari regionale e provinciale il ripensamento sulla chiusura del carcere, sottolineando: “la struttura poteva incastrarsi alla perfezione nel “piano carceri” voluto dal Governo, peraltro con costi irrisori, contribuendo alla crescita di un territorio in costante impoverimento istituzionale; invece, si è preferita la dismissione di un carcere che funzionava”. Poi, dopo aver fatto gli auguri al neo - garante dei detenuti per la Puglia: “si aspetta dal dott. Rossi un gesto concreto di attenzione, dovendosi attivare anch’egli a favore della struttura spinazzolese. Al presidente della Provincia Francesco Ventola, poi si chiede di non far calare l’attenzione sulla vicenda ed analoga richiesta viene formulata ai parlamentari on.li Benedetto Fucci e Pierfelice Zazzera, che da sempre sono stati attenti alla problematica del carcere di Spinazzola”. Infine non escluso un nuovo sit-in dinanzi al carcere di Spinazzola per il 14 agosto, giorno che coincide con la festa patronale, questa volta organizzato dal Partito Radicale, in occasione della giornata dello sciopero della fame e della sete indetto in difesa della dignità nelle carceri italiane.
REAZIONI: L’ON. PIERFELICE ZAZZERA (IDV) E L’ON. BENEDETTO FUCCI (PDL) DISPONIBILI A NUOVE INIZIATIVE PARLAMENTARI
Ventola: Tutta colpa di taluni sindacati
Il presidente della Provincia invita comunque a evitare strumentalizzazioni
Dopo la manifestazione indetta dall’Ugl Polizia Penitenziaria contro la chiusura del Carcere di Spinazzola si registrano diversi interventi. Per l’On. Pierfelice Zazzera (Idv) che si è detto disponibile a nuove iniziative parlamentari, appare essenziale incontrare il dirigente ministeriale Franco Ionta e comprendere le vere ragioni, non chiare, che hanno portato alla chiusura del carcere di Spinazzola. Il presidente della Provincia di Barletta-Andria–Trani Francesco Ventola che non ha potuto raggiungere Spinazzola durante la manifestazione per impegni istituzionali: “senza giri di parole, la chiusura del carcere di Spinazzola, struttura efficiente che oserei definire un modello dell’intero panorama pugliese e nazionale, è una decisione priva di alcun criterio, specialmente se giunta in un contesto in cui si preannunciano investimenti in favore di nuove strutture pubbliche. La decisione di aprire nuove carceri e di attuare una riforma carceraria mi trova pienamente favorevole, ma un interrogativo sorge spontaneo: non sarebbe più opportuno prima valorizzare quelle strutture dichiarate idonee, a norma e pienamente funzionali? La Provincia di Barletta - Andria - Trani, da par sua, farà come sempre tutto ciò che è nelle proprie competenze perché il Carcere di Spinazzola, riconosciuto da più parti come vero e proprio polo d’eccellenza di questo territorio, possa essere quanto prima ripristinato”. Dopo aver additato la responsabilità di quanto accaduto a taluni sindacati Ventola ha lanciato un accorato appello alla comunità spinazzolese. “invito tutti i cittadini a mettere al bando ogni tipo di strumentalizzazione, ogni divisione ed appartenenza di carattere politico, ed a rispettare quei percorsi politico-istituzionali che ciascuno di noi, nei limiti delle proprie competenze ma in direzione univoca, dovrà a questo punto intraprendere. Di soggetti che in questi anni si sono alternati a Spinazzola promettendo ed impegnandosi contro la chiusura di strutture pubbliche importanti (eclatante, in tal senso, il caso dell’Ospedale), ce ne sono stati troppi, ma tutti incapaci di portare a risultati concreti” Infine L’On. Benedetto Fucci (Pdl): “l’istituto penitenziario di Spinazzola da anni si era ritagliato uno spazio importante nel recupero dei cosiddetti sex offenders. E, indubbiamente, le pur note difficoltà del Paese non possono giustificare la decisione di smantellare questo prezioso avamposto della legalità e del recupero sociale di chi ha commesso questo tipo di reato. Fin d’ora, in ogni caso, siate certi della mia completa disponibilità a supportare le vostre istanze presso le autorità competenti”.



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