sabato 10 dicembre 2011

AMBIENTE
RIFIUTI & INTRIGHI

C’era anche Grottelline nell’«affaire Altamura»
Spinazzola, la discarica sulla Murgia nel faldone della Dda
IL BLITZ
Mafia, politica e affari: la nuova ondata di arresti e indagati ha svelato retroscena e riflessi anche sulla vicina Spinazzola
di COSIMO FORINA
Mafia, politica e affari: la nuova ondata di arresti e indagati ad Altamura ha i suoi riflessi anche sulla vicina Spinazzola. Su richiesta del pm Desirè Digeronimo nei giorni scorsi è stato posto ai domiciliari Nicola Lo giudice (maresciallo dei carabinieri). Custodia in carcere, invece, per Giuseppe Antonio Colonna e Mario Dambrosio. Indagati a piede libero Vincenzo Crapuzzi, Bartolo Dambrosio (assassinato nel settembre 2010), Biago Genco (caso di lupara bianca) Vincenzo Laterza (collaboratore di giustizia), Vincenzo Scalera, Vincenzo Siani, Giuseppe Bruno,Vito Zaccaria, Mario Clemente, Massimo Carotenuto (maresciallo dei Carabinieri) e Domenico Cicirelli.
I REATI
I reati contestati: associazione mafiosa, usura, estorsione, detenzione e porto illegale di armi da guerra con relative munizioni e sostanze esplodenti. Si tratta, in pratica, di uno stralcio, importante, della complessa indagine sulla sanità pugliese condotta da anni dalla Direzione antimafia di Bari che vede indagato l’ex assessore alla sanità, oggi senatore Alberto Tedesco più quaranta, di cui è stato chiesto nuovamente l’arresto per associazione a delinquere. Anche nell’ultimo provvedimento che porta la firma del gip Vito Fanizzi come nel caso di quanto evidenziato già dal gip Giuseppe De Benedictis, indagine Tedesco, conclusa dai pm Desireè Digeronimo, Marcello Quercia e Francesco Bretone, si fa riferimento a Spinazzola. Meglio: all’aggressione subita il 5 luglio 2006 dal giornalista direttore di Radio Regio Alessio Di Palo. Il 29 giugno 2006 Di Palo con l’inviato del Corriere della Sera Carlo Vulpio e con l’avv. Vincenzo Giancaspro presidente dell’associazione “Senza Reti” erano venuti a Spinazzola per concludere con una conferenza, la raccolta di firme organizzata dal comitato contro la realizzazione della discarica da costruire in località “Grottelline”, affidata dalla giunta regione Vendola per circa 20 anni all’Associazione temporanea di imprese Tradeco- Cogeam, la prima azienda del patron dei rifiuti Carlo Dante Columella, coindagato con figlio e cognato con Alberto Tedesco, la seconda azienda della famiglia della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia (non risultano indagini a riguardo). La spedizione punitiva (pugni e calci) contro il giornalista fu perpetrata da Biagio Genco e da Vincenzo Laterza (detto «Sasanidd»). Identificati da Di Palo grazie all’intervento di Nico Dambrosio, consigliere comunale della città. I due sgherri erano legati al boss Bartolo Dambrosio, ucciso nel settembre 2010, il quale, è negli atti, in quella circostanza affronta e schiaffeggia Nico Dambrosio per aver consentito il riconoscimento dei suoi sodali. Alessio Di Palo, sentito dagli inquirenti, collegò l’aggressione subita alla azione di denuncia sull’imprenditore Columella e dei suoi rapporti con politici locali.
LE INTIMIDAZIONI
Il giornalista riferiva ai magistrati «di aver iniziato a ricevere intimidazioni quando, nel 2004, iniziò a trattare tematiche ambientali. In particolare, nei giorni precedenti all’aggressione, aveva denunciato, anche dalla sua Radio la costruzione della discarica a Spinazzola, in località “Grottelline ”, sequestrata dalla Procura di Trani, perché localizzata su ampia area di interesse storico e archeologico». Lo stesso Di Palo riferì che Biagio Genco (detto Gino) era legato a Mimmo Cicirelli autista della Tradeco e persona di fiducia di Carlo Dante Columella, aggiungendo che padre e fratello di Gengo lavoravano alle dipendenze del Columella. Ed infine il suo sospetto sull’aggressione ricadeva su Carlo Dante Columella, Domenico Ciccirelli e nell’assessore Vito Zaccaria, quali probabili mandanti. SparitoBiagio Genco, il quale viene ritenuto dai magistrati deceduto in seguito ad un probabile omicidio, caso di lupara bianca, Vincenzo Laterza diviene collaboratore di giustizia. Ed è lui a confermare i sospetti di Alessio Di Palo nel corso di diversi interrogatori. Mandante dell’aggressione Domenico Cicirelli, motivi: “ascrivibili alla trattazione di tematiche ambientali da parte del giornalista, contro l’imprenditore altamurano Carlo Dante Columella. L’indennizzo offerto per l’aggressione, rappresentato dall’offerta di un posto di lavoro nella Tradeco del Columella. Alessio Di Paolo, ha riferito Laterza, doveva essere gambizzato, questo l’ordine impartito dal Ciccirelli, che non si concretizzo per l’intervento di Nico Dambrosio, parente e amico del Di Palo. Anche il fratello di Biagio Genco, Vincenzo, nel corso del suo interrogatorio ha confermato la ragione dell’aggressione ad Alessio Di Palo: smaltimento dei rifiuti. Indicando la chiamata di reità del Zaccaria. Perché spunta fuori il nome dell’avv. Vito Zaccaria? A riferirlo è il fratello di Alessio Di Palo, Francesco, taglieggiato e aggredito più volte sino a portarlo alla chiusura della sua azienda “Venere srl”.
LE INDAGINI
Francesco Di Palo è oggi un testimone di giustizia, tenuto in località segreta con la sua famiglia. Ed è lui che riferisce agli inquirenti di essere stato invitato dallo Zaccheria ad intervenire nei confronti del fratello Alessio, reo di ostacolare la sua ascesa nel mondo politico di Altamura, mediante le sue inchieste giornalistiche effettuate contro alcune imprese costruttrici che lo avrebbero aiutato nella scalata, con i voti, delle amministrative del 2006. Su Carlo Dante Columella non vi sono provvedimenti circa le dichiarazioni degli indagati e testimoni di giustizia. Alla luce dei nuovi sconcertanti avvenimenti i parlamentari Pierfelice Zazzera (Idv) e Dario Ginefra (Pd) hanno chiesto lo scioglimento del consiglio Comunale di Altamura. Ma il terremoto, che potrebbe abbattersi sulla terra di Murgia, pare sia solo ad una prima lieve scossa

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