domenica 18 dicembre 2011

INTERROGAZIONE DEL SENATORE D’AMBROSIO LETTIERI AL MINISTRO
Carcere,chiesta un’ispezione in cerca delle responsabilità per i danni causati dalla chiusura
di Cosimo Forina
Carcere di Spinazzola, il 15 dicembre è stata presenta una interrogazione rivolta al Ministro della Giustizia l’Avv. Prof. Paola Severino, dal senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri (Pdl), il quale ha avanzato richiesta di una ispezione per verificare le attuali condizioni della struttura con il fine di accertare responsabilità per gli eventuali danni prodotti nelle operazioni di chiusura. Nonché la valutazione della proposta di riapertura avanzata da Franco Ionta capo del DAP al Ministero della Giustizia, che, viene sottolineato dall’interrogante: “concorrerebbe ad attenuare la drammatica situazione del sovraffollamento degli istituiti penitenziari nella Regione Puglia”. Il quesito ripercorre tutta la storia dell’Istituto Penitenziario di Spinazzola a partire dal 1° dicembre 2004, sottolineando la sua qualificata validità per i detenuti sex offenders e di come sia stato disatteso l’auspicio del personale che anziché ricevere stabilizzazione e potenziamento si è visto chiudere il carcere con decreto disposto il 15 giugno 2011 dall’ex Guardasigilli Angiolino Alfano. In merito D’Ambrosio Lettieri il 12 gennaio 2011 aveva presentato un atto di sindacato ispettivo con il quale chiedevo al Ministro"di procedere all'integrazione del personale necessario per rendere completamente fruibile la struttura". Sullo smembramento del carcere. “A seguito del predetto decreto, scrive il senatore, si procedeva a rimuovere dal penitenziario gli arredi e le suppellettili mobili e fisse in dotazione, con procedure che l'interrogante considera sorprendenti sia per la tempestività che per le modalità dei lavori che avrebbero cagionato danni strutturali meritevoli di verifica da parte delle competenti autorità”. Una foga al buio. “In data 28 luglio 2011, viene sottolineato nell’atto del senato, veniva comunicata all'Agenzia del demanio la chiusura della struttura dell'Istituto di Spinazzola, anche al fine della riconsegna all'Agenzia detto immobile del quale non si conosce la futura destinazione.” La ricostruzione degli avvenimenti non manca di menzionare gli articoli di cronaca della “Gazzetta del Mezzogiorno”, così come l’atteggiamento assunto dal sindacato Osapp. Infatti, solo il vice segretario nazionale di questa organizzazione, Domenico Mastrulli risulta essere l’unico sindacalista ad aver spinto sulla chiusura del carcere di Spinazzola, addirittura accreditandosene la paternità. Inoltre il Mastrulli di propria iniziativa scriveva al Ministro dell'interno e al Ministro della giustizia: “proponendo di trasformare il carcere in Centro di accoglienza richiedenti asilo (CARA), nell'ambito delle attività CARA per ospitare a tempo determinato cittadini immigrati al fine di integrare le attività svolte dalle strutture sovraffollate del CARA di Bari”. Suscitando tra l’altro l’immediata dura presa di posizione dell’amministrazione Comunale. Ed invece conclude il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri: “la struttura penitenziaria di Spinazzola, già valutata con buone potenzialità sebbene non adeguatamente utilizzata, potrebbe essere ancora riutilizzata in quanto è dotata di buone condizioni strutturali e di sufficiente capacità ricettiva, nonostante i danni che secondo l'interrogante sarebbero stati prodotti durante le operazioni di rimozione delle suppellettili fisse”. Tant’è che: “il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (DAP) del Ministero della giustizia ha proposto al Ministro della giustizia, il 25 ottobre, la riapertura della citata struttura in considerazione dell'esigenza di adottare soluzioni urgenti a gravi condizioni di sovraffollamento di alcuni istituti penitenziari; il carcere di Spinazzola, secondo il giudizio del DAP, potrebbe essere destinato ad ospitare oltre i detenuti cosiddetti "sex offenders" anche i detenuti protetti”.

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