lunedì 5 novembre 2012

MALEDETTAMENTE TUTTO VERO
Lettera aperta di Carlo Vulpio pubblicata il 5 novembre 2012 dal Giornale con il titolo: “Vi svelo le manovre della lobby di Casaleggio”
Grillo, Di Pietro, Travaglio e De Magistris: ecco tutti i volti della cerchia.
L’sms di Giggino a Travaglio: “Vulpio contro Santoro, io mi dissocio”

Caro direttore,
era il 5 maggio 2009 e io – candidato indipendente con l’IdV al Parlamento europeo – rilasciai al Giornale un’intervista in cui affermavo letteralmente che l’Idv era un partito pieno di banditi, che andavano cacciati a pedate.
Nota bene: lo dicevo il 5 maggio, cioè «prima» del voto (6 e 7 giugno), consapevole di farmi molti nemici non soltanto all’interno del partito con cui mi ero candidato, ma anche in tutta l’area (stampa, magistratura, associazioni) a esso «collaterale», in alcuni casi in buona fede, in molti altri no.
Il giorno della pubblicazione di quella intervista, ecco, puntuale, la telefonata. Non di Di Pietro, ma di Grillo. Di Pietro mi chiamò, lamentandosi della «inopportunità» delle mie parole, ma lo fece subito dopo il comico genovese. Grillo mi disse che non avrei dovuto parlare di quegli argomenti, men che meno con il Giornale.
Ovviamente, come sa chi mi conosce un po’, né Grillo né Di Pietro mi impressionarono più di tanto. Anzi, diciamo che non mi fu difficile zittirli, portando esempi concreti di «banditismo dei Valori» che i due conoscevano benissimo e che dimostravano quanto fosse fondata la mia denuncia del doppiopesismo e dell’ipocrisia sui quali essi lucravano moralmente, politicamente ed elettoralmente.
Non ce n’era bisogno – poiché la mia stroncatura elettorale era stata decisa fin dall’inizio dalla premiata ditta Casaleggio (che gestiva contemporaneamente forma e contenuti del blog di Grillo, di Di Pietro e dell’Idv) – ma così facendo firmai la mia condanna. Non solo non fui eletto per un paio di centinaia di voti, ma al momento delle «opzioni» il duo Alfano Sonia-De Magistris Luigi, obbedendo al diktat del padrone, scelse in maniera tale da tenermi fuori, così da far scattare il candidato sardo Uggias (sì, uno dei Batman dell’Idv, oggi indagato per peculato), noto anche per essere il difensore del fotografo Zappadu (quello delle foto rubate degli ospiti di Berlusconi a Villa Certosa).
Questo non è un racconto «vendicativo» di una persona «tradita». Avrebbe potuto esserlo, se avessi detto queste cose solo oggi. Invece le ho dette «prima», addirittura durante la campagna elettorale (nessun «matto» ha fatto una cosa del genere dalle elezioni del 1948 a oggi) e non una volta soltanto.
Il 7 maggio 2009, per esempio, a Ferrara mi capitò una cosa simile e ancor più singolare. Parlavo di libertà di stampa e con me c’erano De Magistris e Nanni (sì, l’altro Batman dell’Idv dell’Emilia Romagna, anch’egli indagato per peculato). Mi permisi di criticare Santoro e le finte battaglie dei «paladini» della libera informazione. Nanni si agitava sulla seggiola, De Magistris addirittura insorse. Io lo mandai al diavolo. Lui si giustificò così: «È che poi Di Pietro, Grillo e Travaglio chiamano me e rompono le palle a me per le cose che dici tu!». Incredibile, De Magistris mi stava dicendo che lo avevano messo a fare il mio cane da guardia. Due giorni dopo, a Pescara, incontrai Travaglio e gliene chiesi conto. Messo alle strette, Travaglio mi mostrò un sms sul suo cellulare: era De Magistris che lo avvertiva: «Vulpio sta attaccando Santoro, ma io mi sono dissociato». Potrei continuare. Su Vendola, per esempio, del quale Grillo, Di Pietro e De Magistris sono diventati alleati nonostante ne conoscessero le imprese di malgoverno. Ma credo che possa bastare, per ora. Altrimenti il Giano bifronte Grillo/Casaleggio potrebbe rilanciare: Di Pietro non più al Quirinale, ma direttamente al vertice dell’Onu.

Aggiornamento
LA REAZIONE INSINCERA HA LE GAMBE CORTE, I SOTTERFUGI E LE FURBATE PURE
Dopo la pubblicazione della lettera aperta di Carlo Vulpio su “Il giornale” l’on. Sonia Alfano ha scritto risentita un post sul suo blog: "Perché Carlo Vulpio non è eurodeputato" (http://www.soniaalfano.it/2012/11/05/perche-carlo-vulpio-non-e-eurodeputato/), ricevendo immediatamente un mio intervento tra i commenti che però è stato bloccato (Your comment is awaiting moderation. 5 novembre 2012 at 20:49). Certo di fare cosa gradita lo riporto qui aspettando di poter ospitare tra i commenti quello di Sonia Alfano o dei suoi adepti.

Cara Sonia Alfano (mi permetterai ancora il tono gentile e confidenziale, vero?), ho ricevuto sul mio profilo Facebook, dopo aver postato la lettera di Carlo Vulpio pubblicata oggi da “Il Giornale”, il tuo commento risentito che mira essenzialmente a smentire Carlo sulla questione delle “opzioni”.
Sono rimasto in silenzio in questi anni perché l’esperienza della campagna elettorale delle Europee resta per me un ricordo spiacevole, considerati gli sforzi protesi a far si che voi tre, insieme, così come eravate partiti, da indipendenti – e cioè tu, Carlo e Luigi De Magistris - poteste giungere, ognuno per ciò che rappresentava, al Parlamento Europeo: lotta contro tutte le mafie, per una giusta giustizia, in difesa della libertà di stampa. Quest’ultimo tema rappresentato in modo particolare da Carlo, con tutte le vicende che lo hanno costretto al bavaglio, in serio pericolo per la sua incolumità e libertà personale.
La sua mancata elezione non è stato un incidente di percorso e tu lo sai benissimo.
Contrariamente al vostro suffragio, sorretto dagli apparati dell’Idv e da Grillo, i voti, pur tanti ma non sufficienti, raccolti da Carlo sono stati solo frutto di un lavoro senza risparmio e di un consenso vero che si è manifestato attraverso: giovani, uomini e le donne che hanno scelto di sentirsi non estranei alla “rivolta dei buoni”. Principio che con slancio generoso è stato proposto in tutta Italia da Carlo Vulpio.
Ma torniamo alle opzioni (anche se tu eludi l’altro tema, il lavorìo alle spalle di Carlo e contro di lui, appena Carlo si azzardava a dire le cose come stanno, si trattasse di criticare Santoro oppure i professionisti dell’antimafia, o a esprimersi per la separazione delle carriere dei magistrati ecc.).
Quasi a voler giustificare te stessa, tu elenchi circoscrizione per circoscrizione il risultato del voto e quello degli eletti facendo intendere che Carlo Vulpio sarebbe stato fuori gioco. Invece non è così. La mattina in cui tu dovevi scegliere per quale circoscrizione optare, tra me e te ci sono state diverse telefonate, nonostante io fossi nei pressi di un ospedale, in attesa che una persona a me cara entrasse in sala operatoria. Motivo delle conversazioni l’invito a non optare per il Nord-Ovest (cosa che invece tu hai fatto) perché tra il primo dei non eletti, Louvin (della lista Lib. Dem. Aut. Della Val d’Aosta, apparentata con IDV), e Carlo si era raggiunto un accordo. In base al quale loro due si sarebbero alternati nel mandato europeo, proprio per non far venire meno le ragioni della loro candidatura. Ma ciò che taglia davvero la testa al toro, e dimostra che ciò che sto sostenendo è la verità, è la notizia (lanciata dalle agenzie di stampa appena chiuse le urne) delle opzioni fatte da te e da De Magistris con una fretta da rapina in banca, senza parlarne con nessuno, eccetto che con il vostro “padrone” (perché io me lo ricordo ciò che dicesti a Carlo in mia presenza: “Abbiamo (abbiamo, cioè tu e De Magistris) promesso a Di Pietro che sulle opzioni avremmo fatto come diceva lui”.
Ulteriore conferma viene da questo articolo sulla Nuova Sardegna, http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2009/06/10/news/uggias-ce-la-fa-di-pietro-e-stato-di-parola-1.3314131 in cui il sardo Uggias parla della promessa fattegli da Di Pietro, con l’accordo tuo e di De Magistris del seggio a Strasburgo.
Quindi, cara Sonia, le cose, piaccia o no a te e ai tuoi sostenitori, sono andate così.
Tu dici di esserti spesa per Carlo Vulpio ma voglio ricordare che in quanto a lealtà nei tuoi confronti e verso Luigi De Magistris, Carlo è andato oltre quello che un candidato proteso a raggiungere uno scranno doveva fare.
Un esempio per tutti: il professor Vattimo più volte ha insistito di poter fare, proprio nel Nord-Ovest, l’apparentamento con Carlo, rifiutato da lui per non tradire la scelta della “terna”, l’unione con te e De Magistris. Ma poi tu sai bene di cosa sta parlando Carlo, sai bene dei manifesti (mt 6 x 3) che vi ritraevano con Di Pietro stampati e poi mai diffusi e di tutti i boicottaggi innescati a danno di Carlo: il suo nome cancellato, le sue foto oscurate, i video censurati. Solo perché tu eri presente - a cominciare da Bari, nel Kursaal Santa Lucia -, Carlo ha iniziato a fare nomi e cognomi dei furbetti arroccati dentro l’Idv come banda degli onesti.
Questo è quanto dovevo dirti. Carlo Vulpio piaccia o no ha scritto verità. Scomoda, come è sempre stato lui, ma scomodo nei confronti di chi, non vivendo di coerenza, ha interpretato la propria vita come opportunità e furbizia.
Cosimo Forina





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