sabato 13 aprile 2013


ISTITUTO PENITENZIARIO VUOTO A PERDERE MENTRE A LUCERA I DETENUTI, LOTTANO CONTRO I TOPI E CHIEDONO DIGNITÀ
di Cosimo Forina
Spinazzola-Anche il sindacato Sappe-Polizia Penitenziaria è per la riapertura del carcere di Spinazzola. Molto è stato propinato sull’ex carcere, pochi i riscontri che la sua chiusura era davvero inevitabile. Della struttura si è detto che era inidonea e antieconomica, ovvero pochi internati. Che non vi era altra possibilità per farlo sopravivere per mancanza di personale. A distanza di due anni queste dichiarazioni hanno il sapore dell’ennesima “bufala” e non parliamo della mozzarella. Consultando gli interpelli nazionali, ovvero le richieste da parte degli uomini della Polizia Penitenziaria di essere trasferiti in altre sedi, ecco spuntare la sorpresa. Sin dal 2010 vi era chi avrebbe voluto prestare il proprio servizio a Spinazzola, ancor prima del decreto di chiusura firmato dal Guardasigilli Angiolino Alfano (16 giugno 2011), ed anche dopo, quando l’ex capo dipartimento Franco Ionta ci ha ripensato e si è impegnato per la riapertura in seguito alle audizioni con i parlamentari Luigi D’Ambrosio Lettieri in Senato e Benedetto Fucci alla Camera. A chiedere il trasferimento a Spinazzola, decine di uomini che prestavano servizio nelle sedi di: Melfi, Trani, Padova, Milano, Lanciano, Biella, Fermo, Catanzaro, solo per citarne alcune. Richieste azzerate nonostante altra puntuale interrogazione dei Radicali al Ministro della Giustizia Nitto Palma, prima firmataria Rita Bernardini. Il Governo in quella occasione rispondeva che Giuseppe Martone, provveditore regionale Puglia, aveva tra l’altro dichiarato di non riuscire a trovare uomini sufficienti per la sua gestione. Carcere chiuso in tutta fretta: detenuti trasferiti, uomini della polizia penitenziaria in servizio fatti rientrare in altre sedi, struttura smantellata, smembrata e abbandonata. In Italia di carceri con meno di cento detenuti, ovvero da ritenere “antieconomici” ve ne sono diversi. Così come alcune carceri sono tanto fatiscenti da meritare la gogna pubblica. Il sovraffollamento: una vergogna che ha provocato l’ira del Capo dello Stato e la condanna della Corte di Strasburgo. Ma a chiudere è stata Spinazzola. Nel 2013 la popolazione carceraria in Italia ha sfiorato le 67mila unità. Al 31 marzo in Puglia, nelle undici carceri in esercizio, capienza 2.459 posti, si è registrata una presenza di 4.078 detenuti. In condizioni veramente pietose vi è quello di Lucera. Lo scorso 21 marzo la “Gazzetta” ha pubblicato una lettera-denuncia dei detenuti li rinchiusi in cui si asseriva: “viviamo in condizioni disastrose per mancanza di igiene assoluta, in quanto nelle nostre celle non solo combattiamo per la nostra dignità ma, anche, con topi, umidità e freddo. Tanti sono gli abusi che vengono compiuti sulle nostre persone”. Il sindacato Sappe Polizia Penitenziaria, sottolineando la criticità di Lucera. Posizione non estemporanea, così già nel 2010: “ancora una volta torniamo a denunciare una situazione assurda ed incredibile che colpisce il carcere di Spinazzola, poiché potrebbe contribuire in maniera concreta a dare sollievo nel disastrato panorama penitenziario pugliese. Spinazzola non porterà a soluzione la grave problematica del sovraffollamento anche se si deve far notare che la tipologia dei detenuti ospitati nel carcere della Murgia renderebbe un grande servigio ai c.d. penitenziari più grandi. Infatti a Spinazzola tutti i detenuti ristretti appartengono alla categoria sex-offender che nelle carceri normali creano molto più lavoro e disagio alla Polizia Penitenziaria, nonché pericoli alla sicurezza del carcere stesso”. Quale la situazione del carcere di Lucera? Così è stata descritta nell’interrogazione parlamentare dei Senatori Salvo Fleres (Grande Sud), Donatella Poretti e Marco Perduca (Radicali Italiani) al Ministro della Giustizia Paola Severino:“attualmente nella Casa Circondariale di Lucera, a fronte di una capienza regolamentare di 156 reclusi, nonostante i diversi lavori di ristrutturazione nelle diverse aree detentive, sono ospitati circa 250 persone. Sembra che si siano verificati 5 ferimenti, 11 colluttazioni, 8 atti di autolesionismo, 3 tentati suicidi, 9 scioperi della fame, 1 fenomeno di violenza, resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale, 3 manifestazioni di percussione rumorosa dei cancelli. Il personale di Polizia Penitenziaria sarebbe composto da 104 unità di cui 6 unità femminili.” Riaprire Spinazzola significa arginare la mancanza di dignità dei detenuti, non escludendo il trasferimento di parte di quelli rinchiusi a Lucera. Almeno per sottrarli ai topi aguzzini. Cosi il segretario nazionale del Sappe, Federico Pilagatti: “vivono in stanze di un metro e mezzo per tre circa, costretti a fare i loro bisogni corporali senza alcuna privacy nella stessa stanza ove soggiornano mangiano, dormono e passano la maggior parte della loro giornata”.

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