sabato 7 giugno 2014

IL CASO
Murgia, Ambiente e Rifiuti
LE INDAGINI
«La zona è interdetta da parte della Procura di Bari»: così i forestali ieri al vicesindaco di Poggiorsini
NEGLI ANNI SCORSI
Già in passato del sito si occupò la Procura di Trani, ma dal sottosuolo non emersero rifiuti
A GROTTELLINE DI NUOVO IN AZIONE LE ESCAVATRICI
Spinazzola, le ricerche affidate al Corpo forestale
di Cosimo Forina
«Questa è zona interdetta da parte della Procura di Bari»: questa la risposta ricevuta dal vicesindaco di Poggiorsini, Gianni Selvaggi, confermata alla “Gazzetta” dal sindaco di quella città Michele Armenti. Selvaggi, allertato da alcuni suoi concittadini si è presentato ieri nelle cave di Grottelline, dove con diversi automezzi di movimento terra gli uomini del Corpo Forestale dello Stato stavano eseguendo degli scavi.
A Grottelline, dunque, sono ritornati in azione gli escavatori. La zona in cui si stanno effettuando le ricerche è molto vicina a quella già oggetto di altra indagine giudiziaria fatta effettuare da parte della Procura di Trani in seguito alla segnalazione di un cittadino nell’ottobre del 2010 che affermava che in quel punto erano stati occultati container con rifiuti ospedalieri. Quelle analisi che portarono al secondo sequestro dell’area delle cave, dopo quello del 27 agosto 2008 legato alle irregolarità del progetto, nell’ambito dell’inchiesta condotta dal sostituto Michele Ruggiero, però, non approdarono ad alcun riscontro. Ora, come un fulmine a ciel sereno, arriva questa nuova indagine affidata da quel che si intuisce al Corpo Forestale dello Stato che ha a sua disposizione strumentazioni idonee per la ricerca anche dall’alto di eventuali rifiuti «tombati». Sono quelli l’oggetto della ricerca? Solo domenica scorsa, primo giugno, la città di Poggiorsini era stata teatro dell’iniziativa organizzata da Legambiente “Voler Bene all’Italia - Festa nazionale dei piccoli comuni”, occasione in cui si è ribadito il “No” deciso alla discarica che si vuole da parte della Regione Puglia far costruire a Grottelline. Affidata dal governatore Nichi Vendola all’Ati Cogeam-Tradeco (Columella per la Tradeco, al 51 per cento Marcegaglia SpA e 49 per cento Cisa Spa). Un “No” motivato da osservazioni tecniche fatte pervenire in sede Valutazione di impatto ambientale sulla inidoneità del sito presentate da Francesco Tarantini presidente regionale Legambiente e dalla Lipu con Enzo Cripezzi. Ai quali si era aggiunta la voce in difesa di Grottelline, area di interesse archeologico, monumentale, ambientale dell’on. Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente e Territorio della Camera, di Michele Armienti, nuovo sindaco del Comune di Poggiorsini, di Stefano Ciafani, vice presidente nazionale di Legambiente, di Cesare Veronico, presidente Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Ferma l’opposizione, domenica scorsa, del sindaco di Spinazzola Nicola Di Tullio, il quale aveva contestato le affermazioni dell’assessore alla qualità del territorio, Angela Barbanente. Barbanente aveva definito l’approvazione della deroga alle prescrizioni di base con effetto di Autorizzazione Paesaggistica al progetto della discarica concessa all’Ati Tradeco-Cogeam da parte della Giunta regionale come «un atto dovuto » . L’arrivo degli escavatori sorprende. Cosa si sta cercando a “Grottelline ”? Perché la zona è stata interdetta? Oltre ai container non trovati nella indagine della Procura di Trani, già in passato i lavori della discarica erano stati sospesi per la scoperta di altri rifiuti urbani, qualche tonnellata occultata, “dimenticata ” dopo l’uso in emergenza da parte del Comune di Spinazzola negli anni novanta delle cave. L’arrivo nuovamente della magistratura si registra mentre il Comitato Regionale di Valutazione Ambientale lo scorso 20 maggio ha sospeso la determinazione sul progetto ponendo all’Ati Tradeco-Goceam delle prescrizioni con le quali se accettate porterebbero alla esclusione della procedura VIA ed i Comuni di Poggiorsini e Spinazzola che si sono opposti alla deroga della Giunta regionale. Il primo Poggiorsini ricorrendo al Tar del Lazio, il secondo al Tar di Bari con una puntuale ricostruzione in diritto delle peculiarità del sito da parte dell’avvocatura comunale sorretta dall’avv. Giorgia Franco. I legali hanno chiesto di annullare gli atti della Giunta regionale. Ma forse ora, con questa nuova indagine della magistratura l’immondezzaio a “Grottelline ” potrebbe essere bloccato per ragioni ancor più gravi.

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