domenica 18 gennaio 2015

Non è chiaro se siamo state recepite le osservazioni del Comune di Spinazzola per salvaguardare la zona
NEL PIANO REGIONALE GROTTELLINE E’ SITO DI DISCARICA O DA TUTELARE?

di Cosimo Forina
Spinazzola-Dopo il trionfalismo a reti unificate per il Piano Paesaggistico partorito dall’assessore alla qualità del territorio Angela Barbanente presentato dal governatore Nichi Vendola al Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, primo in Italia secondo le fonti ministeriali, qualche domanda è d’uopo. E quella che più di altre sta suscitando perplessità è: “che fine hanno fatto le osservazioni al Piano Paesaggistico relative al sito di “Grottelline” presentate dal Comune di Spinazzola che chiedeva la sua salvaguardia?” In pratica il Piano della Barbanente riporta le cave di “Grottelline” ed il sito nelle sue tavole esplicative come “discarica” mentre l’amministrazione Comunale ha impugnato non solo tale individuazione ma con delibera di consiglio Comunale, nei termini stabiliti dalla stessa Regione, ha evidenziando le peculiarità dell’area sottolineandone la sua valenza storica, naturalistica, archeologico, paesaggistica che sono state ignorate dal documento regionale. Il sindaco Nicola Di Tullio ha affermato alla “Gazzetta” che le osservazioni votate dal consiglio Comunale non sono mai state oggetto di analisi ed a sentire la necessità di capirne di più anche il consigliere regionale Ruggiero Mennea schierato contro la discarica a Spinazzola. Mentre Francesco Tarantini di Legambiente, già promotore di altre osservazioni in ambito di conferenza di servizio sul progetto e variante della discarica che si vuole costruire a Grottelline affidata da Nichi Vendola all’Ati Tradeco-Cogeam, pur dicendosi soddisfatto del varo del Piano Paesaggistico non ha escluso di attivarsi per far presentare una interrogazione urgente nei confronti della Barbanente e Vendola: “per capire che fine hanno fatto le osservazioni del Comune di Spinazzola”. Cosa veniva eccepito? Come primo punto, una maggiore valutazione specifica della struttura idrogeomorfologica del sito, per i suoi solchi erosivi di natura carsica, lame, dovuti all’azione naturale di corsi d’acqua di natura episodica. Altro punto rilevante: “la struttura ecosistemica e ambientale”. Il consiglio Comunale osservava che l’area di “Grottelline”: “benché esterna al SIC/ZPS “Murgia Alta”, rientra tuttavia in un ambito di transizione delle aree substeppiche più vaste d’Italia. Permettendo un interscambio tra quelle naturali dell’altopiano murgiano e quelle del versante bradanico”. Terza osservazione: “la struttura antropica e storico-culturale”. Questa comprende l’arco temporale significativo con testimonianze peculiari nei periodi, neolitico, bizantino,normanno-svevo e non solo. La documentazione prodotta in questo caso alla regione comprendeva i vincoli archeologici del sito neolitico scoperto dall’Università di Pisa, nonché la segnalazione in sede dei beni culturali del Documento Preliminare del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia Barletta-Andria-Trani. E qui l’elenco si fa nutrito: presenza di grotte antropiche, la chiesa rupestre a croce greca con cinque absidi, la masseria “Salomone” di pregevole architettura risalente ai secoli XVI-XVII, il Casale di Grottellini, possedimento dei Templari documentato sin dal 1197, costituito da una costruzione centrale, ubicata nel territorio di Poggiorsini, circondata da innumerevoli grotte che concorrono sin al limite della cava che si vuole destinare a discarica alla funzionalità della struttura. Gli ulteriori contesti paesaggistici non contemplati dal Piano della Barbanente sono stati inviati in Regione con gli elaborati grafici, disponibili anche in formato shapeflile, con specifica ubicazione delle strutture descrittive dei caratteri del paesaggio. A tutto questo si aggiunge l’accertata nidificazione nell’area del falco lanario e la presenza di numerose altre specie di fauna e flora di notevole interesse. Nichi Vendola auspicando che la prossima amministrazione regionale faccia proprie le scelte politiche ed esperienze come quella del Piano Paesaggistico, dopo il compiacimento del ministro Franceschini ha cosi commentato: "Nell'Italia del fango, degli eventi meteorologici estremi, della vulnerabilità di un territorio che è ferito mille volte, noi proviamo a voltare pagina e diamo un buon esempio a tutta l'Italia". Se magari vorrà far sapere che fine hanno fatto le osservazioni del Comune di Spinazzola, e quindi quale Piano Paesaggistico è stato portato alla firma del Ministro Franceschini, non sarebbe di certo un male.