lunedì 16 maggio 2016


Appunti elettorali
GROTTELLINE LA VISONE DELLO STRUZZO NON E’ SCELTA FELICE.
L’annosa “questione” dell’immondezzaio con impianti che si vorrebbero costruire a Grottelline capace di stravolgere irrimediabilmente un sito di interesse archeologico, monumentale, naturalistico, paesaggistico, non sembra interessare direttamente, stranamente, questa competizione elettorale. A conclusione della quale si dovrà eleggere il prossimo 5 giugno un nuovo sindaco ed un nuovo consiglio Comunale per Spinazzola.
Cosa davvero curiosa. La “questione” immondezzaio che ha tenuto banco in particolare in questi ultimi dieci anni, viene solo richiamata dalla lista “Viviamo Spinazzola” con Michele Patruno sindaco, mentre dalle altre due liste in lizza è del tutto sottaciuta. Esclusa da ogni programma che pur di monnezza parlano, ma solo quella che riguarda il miglioramento del servizio di raccolta e smaltimento in città, con aspirazione di veder crescere la raccolta differenziata.
Silenzio tanto dal Movimento Cinque Stelle guidato dalla candidata sindaco Anna Serchisu che dalla lista “# E’ il momento” aspirante primo cittadino Felice Pierro (Pd e aggregati).
Eppure la “questione” Grottelline è tutt’altro che risolta, nonostante le rassicurazioni del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Il quale pur dichiarandosi contro l’immondezzaio a Spinazzola appena eletto è stato costretto in “zona cesarini” dalle opposizioni, ovvero l’ultimo giorno utile, con atto di giunta, a richiamare la documentazione di Grottelline spedita a Roma. Inviata a sua “insaputa” come dichiarato da Emiliano, da un probe dirigente regionale per essere sottoposta al vaglio del Consiglio dei Ministri dopo il fallimento della procedura curata nell’assessorato all’ambiente regionale in questi ultimi anni. Una odissea.
Perché sorprende il silenzio. La discarica a Spinazzola è stata approvata nel 2006 con la benedizione e avvallo dall’ex governatore della Puglia Nicola Vendola. Successivamente alcune varianti hanno ricevuto il benestare dall’amministrazione Comunale “Pd con tono di verde” di Spinazzola a partire dal 2009.
Ad oggi la questione ingarbugliata è tutt’altro che risolta. Secondo la società a cui è stata assegnata la gestione e realizzazione degli impianti l’avvio dei lavori dopo i vari sequestri della magistratura, sono bloccati in ragione dell’intervento, contestato da più parti, sulla lama al cui interno scorre un ruscello perenne che la società riporta come “semplice” manutenzione del canale.
Di tutt’altro avviso il fronte dell’opposizione composto dai Comuni di Spinazzola e Poggiorsini, Provincia Bat, Oga, Ente Parco dell’Alta Murgia, associazioni ambientaliste come Legambiente, Lipu e Intercomunale Lucana che contestano la totale inidoneità del sito ad ospitare l’immondezzaio.
In buona sostanza la realizzazione della discarica a Spinazzola è ancora, nonostante il conforto del fronte del NO e quello del governatore, possibile. Tant’è che discarica e impianti di Spinazzola non sono stati cassati dal Piano dei Rifiuti Regionale concepito dall’assessore Lorenzo Nicastro della giunta Vendola e a tempi brevi non è prevista una sua rimodulazione.
Fino alla cancellazione definitiva dal Piano Rifiuti Regionale della discarica di Spinazzola qualunque buon proposito di chi si dice ottimista, rappresenta per dirla in breve: solo chiacchiere.
L’associazione di imprese concessionaria, infatti, rivendica il diritto secondo le sue valutazioni di andare avanti, per togliere l’ingombro, in pratica non realizzare più la discarica ha chiesto milioni di euro. Tanti, ma proprio tanti milioni di euro, a titolo di risarcimento.
Se la discarica venisse realizzata segnerebbe, compromettendolo, futuro e sviluppo di Spinazzola, con buona pace dei programmi esposti e sbandierati in questi giorni da ogni candidato sindaco che proprio sullo sviluppo e il futuro contano per la loro affermazione e per rilanciare la città.
Facile intuire che l’identificare Spinazzola con un immondezzaio proprio non si addice a tali aspirazioni.
Comunque, per trovare cenno della discarica in questa strana campagna elettorale che si sta caratterizzando con fatui insulti, in particolare verso l’amministrazione uscente, bisogna attingere all’elenco del lavoro svolto e rivendicato dal sindaco Di Tullio, il quale nel lasciare il testimone della guida della città a Michele Patruno, rivendica, a giusta ragione, di aver “Bloccato l’individuazione della discarica a Grottelline” in questi cinque anni, fatto vero.
Il silenzio degli altri competitori è quindi inspiegabile e ingombrante. Forse perché gli intervenuti nel recente passato del M5S sulla “questione” discarica Grottelline sono solo il riflesso, a volte riportato in modo contorto specie nelle interrogazioni presentate alla Camera dei Deputati, di articoli di giornali da cui sono state attinte le notizie? Oppure perché “Pd e aggregati”, specie alcuni aspiranti consiglieri molto avrebbero da spiegare sul percorso che ha portato in questi anni all’approvazione della discarica e alle varianti? 
Della discarica a Spinazzola bisognerebbe parlarne, serenamente, apertamente. Mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi, posizione comoda ma pericolosa, potrebbe non aiutare a capire a chi affidare il futuro di questa città o forse è già tutto chiaro, almeno per chi Grottelline continua a concepirla solo come sito da valorizzare. 



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