martedì 21 giugno 2016




 
 



 

 LE GRANDI SORPRESE NEL TERRITORIO DI SPINAZZOLA
Altro che discariche e impianti per rifiuti, Spinazzola è habitat di rari e protetti rapaci

 Non rappresenta eccezione osservare nel cielo di Spinazzola ed in particolare nel territorio della località di Grottelline il volteggiare a caccia delle loro prede di falchi di estremo pregio come il lanario.
Tuttavia questa volta l’avvistamento ha davvero dell’eccezionale: prima fermo su di un traliccio di alta tensione, poi mostrandosi in volo in tutta la sua bellezza, un esemplare di biancone (Circaetus gallicus, Gmelin 1788) alias Aquila dei serpenti.
L’immediato riconoscimento del raro rapace grazie al Maestro falconiere Michele Grimolizzi di Melfi in visita occasionale a Spinazzola, con lui Raffaele D’Oria fotografo naturalista, il quale non si è lasciato sfuggire l’attimo, immortalando con i suoi scatti l’esemplare. Consegnando emozione in sequenza davvero unica.
Le dimensioni di un biancone può raggiungere la lunghezza corporea di circa 70 cm e un'apertura alare di 170–190 cm. Più grande della comune poiana e più simile nella struttura a un'aquila. Sono circa 5.900 - 14.000 le coppie in Europa, in Italia 700, specie che rientra nelle più rare.
Potrebbe non trattarsi di una osservazione occasionale quella dei giorni scorsi, ovvero di un esemplare in migrazione. Infatti la femmina cova a maggio e giugno per circa 35-40 giorni un uovo bianco lungo più di 7 cm. Il piccolo resta nel nido per 60-80 giorni. In pratica il biancone immortalato negli scatti con molta probabilità dovrebbe aver nidificato proprio sul territorio di Spinazzola accrescendo l’avifauna che caratterizza questo tratto di paese.
La conferma anche da parte del presidente regionale per la Puglia Enzo Cripezzi della Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU) che sottolinea la presenza del biancone proprio nella zona.
L’areale di distribuzione del biancone va dalla Spagna all’Europa Centrale e si estende fino all'Iran, all’India, alla Mongolia settentrionale e all’Africa.
La sua migrazione avviene tra agosto e ottobre con prestazioni giornaliere fino ai 100 km/h passando per Gibilterra per raggiungere il sud del Sahara segnando il ritorno in Italia solo verso marzo.
Da tempo Spinazzola rivendica l’istituzione della zona ZPS che comprenda tutta l’area di Grottelline. Non solo per le sue peculiarità ambientali, fauna e flora, ma anche storiche, monumentali e archeologiche. L’avvistamento del biancone estende di fatto l’interesse su un’area più vasta, richiamondo ad una maggiore protezione che dovrebbe di già essere in atto per l’accertata presenza del falco lanario come rivendicato più volte dall’amministrazione Comunale attraverso le sue opposizioni alla realizzazione di una discarica a Grottelline.
L’ulteriore crescita del patrimonio dell’avifauna di Spinazzola non può che superare anche in questo caso i confini della Regione Puglia per richiamare, sicuramente con il supporto delle associazioni ambientaliste ed il Parco Nazionale dell’Alta Murgia alla totale tutela del territorio. Evitando ogni scempio, in sintonia con le direttive di protezione della Comunità Europea.


mercoledì 15 giugno 2016

Sono trascorsi dodici anni dalla mia prima inchiesta sulla “allegra” raccolta e smaltimento dei rifiuti a Spinazzola. Nonché sullo “strano” incendio degli automezzi della società Avvenire incaricata del servizio in città ora dichiarata fallita, bloccata dall’antimafia.
Di quei giorni davvero carichi di tensione e di episodi sconcertanti, oltre ai ritagli di giornale dei miei articoli ormai ingialliti conservo copia di due informative inviate alla magistratura ritrovate in un fascicolo processuale.
Nella prima l’allora maresciallo della locale caserma dei carabinieri mi descriveva tra l’altro così: “si ritiene precisare che l’articolista Forina Cosimo per i suoi articoli che procurano allarme sociale, in questo piccolo centro, (omissis)… inoltre l’attuale Sindaco è intervenuto sia presso la “Gazzetta del Mezzogiorno” sede distaccata di Barletta, oltre che personalmente presso il Procuratore della Repubblica di Trani –Dr Nicola Barbera”. Ed ancora: “lo scrivente ed anche gli altri militari di questo Comando considerano che tutti gli articoli hanno un fine politico, per i quali non intaccano minimamente, in quanto è nostro compito fornire sicurezza alla cittadinanza, mantengono con il Forina Cosimo un comportamento cordiale da normale cittadino”.
In risposta al tentativo ancora oggi inspiegabile di delegittimarmi, la relazione conclusiva delle indagini dell’allora Tenente Biagio Marro del Comando dei Carabinieri di Andria inviata alla Procura di Trani, il quale riferendosi al maresciallo scriveva: “In relazione all’autorizzazione al parcheggio dei mezzi della ditta Avvenire, nell’area comunale dove furono incendiati, la stessa Stazione CC di Spinazzola, accertava l’esistenza della sola autorizzazione con delibera della Giunta Comunale n.56 del 5.12.2002, a decorrere dal 1° dicembre al 31.12.2002 e quindi l’assenza di altre autorizzazioni, in linea con quanto riportato nel citato articolo a firma del Forina Cosimo, al quale va dato atto di aver riferito un fatto vero (e non creato allarme sociale) e di aver stimolato chi indagava a ricercare la verità”.
Altro passaggio cruciale: “La stazione CC di Spinazzola, stimolata dal Comando Compagnia CC di Andria, ha comunicato il tutto alla Procura della Repubblica di Trani per i provvedimenti di competenza.Tuttavia non si rilevano denunce a carico di responsabili, né indagini tese alla loro individuazione. Inoltre, i rapporti tra il sindaco ed il Comandante della Stazione CC di Spinazzola possono essere sintetizzati dalla lettera che quest’ultimo indirizza alla Compagnia CC di Andria. La stessa riporta, con una certa enfasi, quanto riferito in consiglio comunale (30.12.2004) dal Sindaco nei confronti di “un addetto stampa”, identificato in Forina Cosimo della Gazzetta del Mezzogiorno. Forina Cosimo, tra l’altro, è la stessa persona che, attraverso un suo articolo apparso il 5.11.2004 sul predetto quotidiano, aveva fatto rilevare che i mezzi della cooperativa Avvenire dati alla fiamme, si trovavano su un’area del Comune senza autorizzazione”.
Che giorni quelli in cui ogni informazione, specie di chi aveva deciso di collaborare con la giustizia a difesa della città, era diventata davvero preziosa. Principalmente sui tentativi di simulare rotture di camion carichi di chissà che cosa, per poi farli sparire. Il tutto, questo si ancora mi addolora nell’indifferenza ieri come oggi della gente.
Però ritengo che il dedicarmi alla difesa dell'ambiente non sia stato mai tempo sprecato, riscriverei i miei pezzi allo stesso modo. Cogliendo l’occasione questo si, per ringraziare tutti gli uomini della Benemerita che in quei frangenti, nonostante i tentativi di bavaglio di molti, non hanno mai cessato oltre a manifestarmi stima di starmi vicino.