mercoledì 17 agosto 2016

Il Progetto MaCrì per unire l’Africa all’Europa




Mariacristina Leo di Spinazzola, laureata in Scienze e Tecnologie della Moda e Mariangela Recchia di Taranto ex commessa, entrambi di trentuno anni, sono due donne determinate, unite da una forza positiva che coinvolge, perché il loro progetto è vita per se stesse e per gli altri, capace di andare oltre l’indifferenza.
Loro hanno scelto di recarsi in Africa mettendo a disposizione le loro professionalità, il loro sapere, per tentare di arginare la povertà. Frenare, nei loro limiti, il flusso dell’illusione sospinta dalla disperazione di chi fugge dalla propria terra rischiando tutto per una vita migliore.
Una opportunità concreta quella offerta da Mary e Cristina portata alla gente d’Africa, anche per evitare sbarchi sulle nostre rive. Barconi spesso carichi del dolore dei sopravvissuti, difficile da rimarginare, che hanno assistito inermi a chi ha trovato invece la morte nella traversata del Mediterraneo.
Loro sono partite da Spinazzola e Taranto alla volta di N demban, villaggio del Gambia, Stato dell'Africa occidentale, per unire queste parti del mondo così distanti tra loro con un progetto condiviso, trasformando un sogno comune in realtà. 

Alle loro spalle, senza esitazione, hanno scelto di lasciare la disillusione della società occidentale, unite per la passione per il Continente Nero e il bisogno di cercare una nuova dimensione in cui vivere ed impiegare le proprie energie. Il loro scopo principale oggi è creare condizioni di lavoro per far crescere attraverso la produzione e il commercio il villaggio di N demban coinvolgendo l’Italia.
Mary e Cristina si uniscono in un qualcosa che ha prima l'odore di un gioco e pian piano prende il forte sapore di un progetto vero, il Progetto MaCrì.
Da alcuni giorni Cristina è tornata a Spinazzola dall’Africa 
e si è massa subito a lavoro per promuovere il progetto MaCrì, prima con una mostra fotografica che traccia la vita del villaggio e poi mostrando con entusiasmo i risultati rag- giunti delle sue allieve. Vestiti, camicioni, pantaloni, piccola oggettistica in pelle, tutto rigorosamente ben rifinito e belli da vedersi.
Il racconto di quanto vissuto ha la capacità di appassionare, 
la spontaneità quella di coinvolgere. 
Il 14 novembre 2015 è stata una data importante per Mary e Cristina, perché sostenute dalle Associazioni culturali Jahspora R-evolution ed HeartMade, finalmente partono per la grande avventura.
L’arrivo a N demban le vede impegnate, come primo obiettivo, nel costruire, mattone su mattone, un laboratorio sartoriale, dove avviare un corso di cucito gratuito per le donne del villaggio.
La struttura, con non poche difficoltà, in pochi mesi, è pronta. Il corso di cucito inizia ufficialmente a gennaio 2016. 

Il Progetto MaCrì - spiega Cristina - si avvale dell'ausilio di un sarto autoctono, in particolar modo per districarsi tra una trentina di donne che parlano almeno tre dialetti differenti e poco inglese. Non mancano gli aiuti dei volontari italiani che giungono nel villaggio "HeartMade" in Gambia, e gli incontri di nuovi amici, che prendono a cuore la nostra esperienza dando man forte.

Il nostro sogno più grande – prosegue - è trasformare tutto ciò in un vero e proprio mestiere, per noi stesse e per le allieve; avviare una vera e propria produzione di abbigliamento ed accessori equa e solidale, utilizzando e mescolando i coloratissimi tessuti Wax africani con la maestria del disegno e della sartoria italiana. Tutto questo per offrire alle partecipanti del corso un mestiere che le gratifichi, retribuendole dignitosamente, ma che sia soprattutto una via di fuga dal sogno fasullo di raggiungere il "paradiso europeo" a bordo di pericolosi barconi, governati da vili Caronte di anime ingenue.
Fredde giornate quelle di agosto appena trascorse che avrebbero fatto desistere non pochi dietro il banchetto della speranza allestito da Cristina. Lei invece, mentre gli altri erano intenti allo struscio della festa è rimasta lì, mangiucchiando un panino e sfidando le intemperie. Raccontando, non appena gli amici di sempre ritrovati in questa occasione gli sono stati vicini, la grande avventura della sua vita. Cristina è un fiume in piena carico di affettuosità. Ed infatti conclusa la mostra e la vendita diretta dei prodotti eccola animata da una nuova idea per promuovere il progetto MaCrì.
Il nuovo appuntamento non solo per sensibilizzare la città, ma anche quanti vorranno apprezzare i lavori sartoriali delle donne del villaggio di N demban, magari intraprendendo anche una collaborazione commerciale, è con una sfilata che si svolgerà il 19 agosto in piazza Plebiscito ore 22.30 in occasione della notte bianca spinazzolese.
Un ulteriore progetto vive nel cuore di Mary e Cristina. Una volta avviata l’attività in Gambia, intendono creare anche in Italia un atelier che coinvolga soggetti svantaggiati, dando una motivazione che restituisca loro uno scopo e una dignità che, purtroppo, troppo spesso viene negata. Il nuovo sogno – sostengono - ha come ostacoli più grandi l’immobilità nella quale i giovani italiani sono costretti, la burocrazia italiana e le tasse che una start-up è comunque obbligata a versare.
Per questo - conclude con un appello Cristina - chiediamo il vostro aiuto, per aiutarci ad aiutare, creando un prodotto di qualità, che vi e ci renda orgogliosi indossare. La richiesta è quella di sostenete il progetto MaCrì anche con una piccola donazione.
Questi i dati per farlo: Codice IBAN IT26L0303266281010000004460 intestato ad Associazione Culturale Heart Made, causale ‘PROGETTO MACRÌ”, Banca Credem.
Per seguirle e mettervi in contatto con loro cercarle su Facebook come ‘MaCrì’, oppure scrivete a macri.fashion@gmail.com.



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